In relazione alla nuova campagna giornalistica di Repubblica sulla sanità lombarda, pubblichiamo la nota diffusa da Regione Lombardia il 15 settembre.
Alcuni quotidiani, in particolare Repubblica, si dedicano oggi al riciclo di immondizia già abbondantemente rimestata nel corso di questi mesi (si noti che perlopiù l’immondo materiale spacciato oggi come nuovo risale al mese di aprile).
I racconti di queste fonti (in particolare Repubblica) sono del tutto fantasiosi e infondati, ma anche irrazionali e senza alcuna verosimiglianza. Infatti, se fosse vera la loro versione e cioè che la Maugeri avrebbe avuto trattamenti economici di favore dalla Regione Lombardia, tutti gli altri istituti sanitari pubblici e privati della nostra regione si sarebbero ribellati come un sol uomo. La storia di questi anni è piena di ricorsi contro Regione Lombardia avviati per rivendicare conguagli immensamente inferiori alle cifre di cui oggi si parla (ricorsi normalmente rigettati dalla Magistratura).
E quindi i racconti, lo ribadiamo con forza, sono del tutto inverosimili e irrazionali, sono balle spaziali. Ma a che cosa servono tali presunte ricostruzioni? A gettare menzogne e fango sul miglior sistema sanitario italiano, il più efficiente, il più razionale, il meno caro. Servono al tentativo, che sta ormai penosamente fallendo, di gettare discredito contro il Presidente Formigoni. Lo ripetiamo ancora un’altra volta: l’erogazione dei fondi per la sanità in Lombardia non è stata discrezionale e non ha mai favorito nessuno; tutto è avvenuto secondo parametri oggettivi. Nessun euro di denaro pubblico è stato mai dissipato. Le dovute querele e richieste danni si aggiungeranno alle altre già in corso.
Questa è l’ennesima diffusione di materiale già reso noto più volte e riferito a verbali di aprile già smentiti. Ricordiamo che nessun politico o funzionario della Regione ha mai usufruito di stanze o cene a Rimini come riportato né di alcun altro finanziamento di cui si fa menzione. Le querele e le richieste di risarcimento danni seguiranno quelle già avviate. La stampa e le tv serie sono invitate a non spacciare ai propri lettori come nuove notizie già smentite più volte.