L’Ucraina ha trovato un accordo con il Fondo monetario internazionale (Fmi) per ottenere un prestito da 14-18 miliardi di dollari in due anni ed evitare così la bancarotta. In questo modo Kiev potrà accedere anche ad ulteriori finanziamenti, che in totale raggiungeranno i 27 miliardi di dollari: un miliardo dovrebbe arrivare dagli Usa, 1,5 dal Giappone, 1,6 dall’Ue e altri tre dalla Banca mondiale.
AUSTERITÀ. Ma l’Occidente non è come la Russia, che pur di mantenere un rapporto esclusivo con Kiev aveva offerto e cominciato a versare 15 miliardi in titoli di Stato ucraini e una riduzione di un terzo del prezzo del gas. Un regalo, insomma.
Il Fmi chiede austerità, che dovrebbe far scendere il Pil ucraino del 3 per cento in previsione, il congelamento del salario minimo e delle pensioni, un aumento della tassazione per i più ricchi e il taglio di almeno 24 mila posti di lavoro tra i dipendenti pubblici.
BOLLETTA DEL GAS. Inoltre, e questa è forse la misura più difficile da digerire per il popolo ucraino, dal primo maggio la bolletta del gas per le famiglie aumenterà del 50 per cento, quelle delle imprese del 40 per cento. A questo aumento si deve aggiungere quello causato del mancato sconto russo: dal primo maggio, quindi, per mille metri cubi gli ucraini pagheranno, invece degli attuali 270 dollari, 720 dollari.