Azzerato il processo Politkovskaya: stamane i giurati chiamati a giudicare sull’assassinio della giornalista russa Anna Politkovskaya per vari motivi non si sono presentati in aula, e il Tribunale cittadino di Mosca ha deciso di azzerare il processo per nominare una nuova giuria popolare il 14 gennaio prossimo. Sul banco degli imputati quattro ceceni e un ex ufficiale della polizia di Mosca.
NUMERO LEGALE. In Russia, perché un processo sia valido occorre che la quota dei giurati presenti sia superiore a dodici: oggi l’assenza di tre persone, che hanno notificato di non poter più presenziare per problemi di salute o di lavoro, ha reso impossibile il proseguo del processo avviato a luglio. La Politkovskaya, assassinata nell’ottobre 2006 nell’ascensore di casa, era una giornalista molto nota in patria, per la sua posizione estremamente critica nei confronti dell’amministrazione Putin e le inchieste scomode sulla guerra in Cecenia.
LE ACCUSE. Contro questo processo si erano già espressi i figli della Politkovskaya proprio per la scelta dei giurati. Secondo i due giovani, la corte aveva preso delle persone senza nemmeno consultarle. Comunque i figli della Politkovskaya hanno deciso di seguire tutte le udienze. Il processo è già il secondo sulla morte della giornalista: nel 2009, il primo si è concluso con l’assoluzione per insufficienza di prove di due fratelli, Ibragim e Dzhabrail Makhmudov. Oggi però i due, ceceni, si ritrovano imputati, insieme al fratello Rustam, latitante all’epoca del primo processo. Secondo l’accusa sarebbero loro gli esecutori materiali dell’omicidio, insieme all’ex dirigente della polizia, Sergei Khadikurbanov. I quattro sarebbero stati reclutati dallo zio dei Makhmudov, Lom-Ali Gaitukayev, accusato di aver organizzato l’omicidio per conto di mandanti ad oggi ancora ignoti.