Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)
Di Roan Johnson. Due giovanissimi alle prese con una gravidanza indesiderata.
Commedia un po’ caotica, con dei bei personaggi. Sembra un po’ Juno anche se meno coeso dal punto di vista narrativo. Una ragazza, poco prima di fare la maturità, rimane incinta: bel casino. Tutti a dirle, dai genitori agli amici, che è una gran seccatura. Vuoi mettere i viaggi che non farai, le cose che non vedrai, il sonno che perderai, gli amici che si allontaneranno. Glielo dicono e ridicono tutti, anche i genitori di lui che sono molto quadrati.
Solo una tizia, la più svalvolata e sofferente, dà credito ai due ragazzi e saluta con entusiasmo la notizia. Ecco, Piuma è un film un po’ così: un po’ sbalestrato e confuso ma sincero e anche commovente nel tratteggiare la personalità dei due protagonisti.
È la storia, semplice semplice, del cambiamento di due ragazzi davanti a questa cosa strana del fagiolino nella pancia che ti sconvolge la vita rendendola però alla fine più leggera, come ci ricorda il bel finale che rimanda al titolo.