Papa Francesco, nell’omelia di questa mattina a Santa Marta, ha parlato del pericolo per i cristiani di fare affievolire la propria fede, tanto dal perdersi in un «turismo esistenziale». Il Pontefice, schematizzando, ha distinto in due categorie di credenti: entrambi credono nella promessa di Dio, ma alcuni hanno «la tentazione di fermarsi».
«Tanti cristiani sono fermi!», ha detto papa Francesco. «Hanno una debole speranza. Sì, credono che ci sarà il Cielo e tutto andrà bene. Sta bene che lo credano, ma non lo cercano! Compiono i comandamenti, i precetti. Ma sono fermi. Il Signore non può fare di loro lievito nel suo popolo, perché non camminano. E questo è un problema: i fermi. Poi, ci sono altri fra loro e noi, che sbagliano la strada: tutti noi alcune volte abbiamo sbagliato la strada, quello lo sappiamo. Il problema non è sbagliare di strada; il problema è non tornare quando uno si accorge che ha sbagliato».
IL CAMMINO VERSO LE PROMESSE. Anziché comportarsi come quell’uomo che chiede a Cristo la guarigione del figlio e, mai dubitando di Lui, la ottenne, spesso i cristiani «girano come se la vita fosse un turismo esistenziale, senza meta, senza prendere le promesse sul serio. Quelli che girano e si ingannano, perché dicono: “Io cammino!”. No, tu non cammini: tu giri. Invece, il Signore ci chiede di non fermarci, di non sbagliare strada e di non girare per la vita. Ci chiede di guardare le promesse, di andare avanti con le promesse come quell’uomo credette alla parola di Gesù! La fede ci mette in cammino verso le promesse. La fede nelle promesse di Dio».
LA GRAZIA DI TORNARE. La «nostra condizione di peccatori ci fa sbagliare di strada», ha aggiunto papa Francesco, ma «il Signore ci dà sempre la grazia di tornare. La Quaresima è un bel tempo per pensare se io sono in cammino o se io sono troppo fermo: convertiti. O se io ho sbagliato strada: ma vai a confessarti e riprendi la strada. O se io sono un turista teologale, uno di questi che fanno il giro della vita ma mai fanno un passo avanti. E chiedo al Signore la grazia di riprendere la strada, di metterci in cammino, ma verso le promesse».