«Il dialogo è l’unica via per la pace». Lo ha detto oggi Papa Francesco pregando per l’Iraq in preda agli scontro fra Isil ed esercito governativo. Il Papa si è unito ai vescovi iracheni nel fare appello ai governanti «perché, attraverso il dialogo, si possa preservare l’unità nazionale ed evitare la guerra. Sono vicino alle migliaia di famiglie, specialmente cristiane, che hanno dovuto lasciare le loro case e che sono in grave pericolo. La violenza genera altra violenza; il dialogo è l’unica via per la pace».
SANTI PIETRO E PAOLO. Nell’Angelus, il Pontefice ha ricordato la solennità dei Santi Pietro e Paolo. Francesco si è soffermato sulle figure dei due Apostoli, spiegando che «la fede in Gesù Cristo li ha resi fratelli e il martirio li ha fatti diventare una sola cosa». Benché diversi, Pietro e Paolo «sono stati scelti personalmente dal Signore Gesù e hanno risposto alla chiamata offrendo tutta la loro vita», lasciandosi trasformare dalla «grazia di Cristo», che ha fatto compiere loro «grandi cose». Da una parte, «Simone aveva rinnegato Gesù nel momento drammatico della passione», dall’altra, «Saulo aveva perseguitato duramente i cristiani. Ma – ha proseguito il Papa – entrambi hanno accolto l’amore di Dio e si sono lasciati trasformare dalla sua misericordia; così sono diventati amici e apostoli di Cristo. Perciò essi continuano a parlare alla Chiesa e ancora oggi ci indicano la strada della salvezza».
DIO TRASFORMA I CUORI. Dio, ha ricordato Papa Francesco, «è sempre capace di trasformarci», anche «se per caso cadessimo nei peccati più gravi e nella notte più oscura»: «Trasformarci il cuore e perdonarci tutto, trasformando così il nostro buio del peccato in un’alba di luce. Ma Dio è così: ci trasforma, ci perdona sempre, come ha fatto con Pietro e come ha fatto con Paolo». Pietro, ha aggiunto il Papa, «ci insegna a guardare i poveri con sguardo di fede e a donare loro ciò che abbiamo di più prezioso: la potenza del nome di Gesù Cristo». Di Paolo, secondo il Pontefice, occorre ricordare l’episodio della chiamata sulla via di Damasco, «che segna la svolta della sua vita». Paolo «era un acerrimo nemico della Chiesa», ma, ha ricordato Francesco, dopo «mette tutta la sua esistenza a servizio del Vangelo».
DUE GROSSI PECCATORI. «L’incontro con la Parola di Cristo è in grado di trasformare completamente la nostra vita», ha osservato Francesco. «Non è possibile ascoltare questa Parola e restare fermi al proprio posto, restare bloccati sulle proprie abitudini. Essa ci spinge a vincere l’egoismo che abbiamo nel cuore per seguire decisamente quel Maestro che ha dato la vita per i suoi amici. Ma è Lui che con la sua parola ci cambia; è Lui che ci trasforma; è Lui che ci perdona tutto, se noi apriamo il cuore e chiediamo il perdono». La festa dedicata ai due Santi, ha proseguito il Papa, «ci pone di fronte all’opera della misericordia di Dio nel cuore di due uomini», di due «grossi peccatori»: «Dio – ha concluso Francesco – vuole colmare anche noi della sua grazia, come ha fatto con Pietro e con Paolo. La Vergine Maria ci aiuti ad accoglierla come loro con cuore aperto, a non riceverla invano».