MUSICA IN TASCA. La prima generazione di iPod, iPod Classic 1G, era bianco, con una ghiera girevole, un hard disk di 5 gb sottilissimo, pesava 186 grammi e per dieci ore permetteva di ascoltare “mille canzoni in tasca”, come disse Steve Jobs presentandolo. Costava 399 dollari e aveva un difetto a cui Apple rimediò l’anno dopo: era compatibile esclusivamente con computer Macintosh. I primi lettori Mp3, nati nel 1998, fecero così la conoscenza con il loro fratello minore, più bello, più potente, più accattivante. Oggi, undici anni dopo, la famiglia degli iPod si è notevolmente ingrandita: ci sono gli shuffle, l’iPod nano, l’iPod touch e l’iPod classic. Tutti oggetti bellissimi, con una capienza che, nel caso del classic, può arrivare sino ai 160 Gb, che combattono per non essere messi in ombra dall’ultimo modello di iPhone e iPad. Perché in principio, prima che il loro capo decidesse che era arrivato il momento di creare l’oggetto perfetto, in grado di telefonare, mandare sms, ascoltare musica e navigare su Internet, a comandare erano loro.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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