Tutti in Corea del Nord vogliono unirsi all’esercito del popolo per «proteggere la patria». Sarà per questo che una capra e un maiale alquanto patriottici hanno deciso di fare la loro parte per la salvaguardia del regime comunista. Non è uno scherzo, è successo davvero, almeno in parte.
UNA STORIA VERA. A raccontarlo è la nordcoreana Mina Yoon, ragazza scappata dal paese nel 2010 che ha accettato di rispondere alle domande dei lettori di Nknews.org (da cui è tratta la foto). Parlando di come i nordcoreani sono a volte capaci di ridere delle loro disgrazie, ha descritto quanto accaduto davvero a un suo congiunto: «Uno dei miei parenti più lontani viveva in campagna e aveva una capra e un maiale. Tutti i giorni portava la capra a pascolare e raccoglieva erba per far mangiare anche il maiale».
«SI SONO UNITI ALL’ESERCITO». Nonostante la carestia degli anni 90 sia finita, anche oggi non è sempre facile trovare da mangiare in Nordcorea. Così si spiega il resto della storia: «Un giorno l’ho trovato a casa, invece che in giro come sempre. Gli ho chiesto perché e lui mi ha risposto: “All’improvviso la mia capra e il mio maiale hanno deciso di unirsi all’esercito”. Non aveva senso ovviamente, se non per quello che mi ha spiegato dopo».
IL FURTO E IL MESSAGGIO. Il giorno prima due soldati che gironzolavano da tempo attorno alla sua casa, avevano rubato gli animali per mangiarli. Cercando le sue bestie, l’uomo trovò un messaggio su un foglietto lasciato nell’area dove di solito portava la capra a pascolare con su scritto: “Proteggere la propria patria è la vocazione più sacra che ci sia sulla terra. Credo che la scelta del maiale sia quella giusta. Lo seguirò. Con affetto, la tua capra”.
«Forse i soldati si sono sentiti in colpa per quello che hanno fatto e hanno lasciato il messaggio – commenta Mina Yoon – Il mio parente ha sempre conservato quel foglietto e ogni volta che qualcuno gli chiede delle bestie, dice che sono andate volontarie nell’esercito grazie all’educazione politica che ha saputo impartire loro». Un modo divertente per «far fronte a una perdita enorme» visto che allora «c’era pochissimo cibo e tutti erano affamati».