ALTRO CHE CALABRIA. (Formigoni, ndr) asserragliato e isolato nella sua Regione ormai allo sfascio.
IMPUTATO? Questo governatore imputato per corruzione è il guelfo degenerato.
JUAN? Bollato dal successore di don Giussani Juan Carron per «l’attrattiva del potere, dei soldi, degli stili di vita».
FAMOSI PER ESSERE PURITANI. Formigoni è ormai trattato come un peccatore anche dai suoi ex fratelli di Comunione e Liberazione.
QUESTA DOVE L’HAI SENTITA? Gli rinfacciano (i ciellini, ndr) «di avere trasformato la Comunione tra di noi», vale a dire la pratica spirituale di mettersi in comunità, «in solidarietà di cricca».
TUTTI SANNO CHE. Tutti infatti sanno che quel compiacere Daccò in cambio di feste, barche e danaro non è religiosità ma sicuramente simonia e probabilmente anche reato.
TROPPO SAMBUCA FRANCÈ. Ebbene adesso Formigoni, in nome dello stesso Cristo, non vuole lasciare il governo di una Regione che è il paradigma della corruzione più cupa e penitenziale: creste sulle mense, corsie di ospedali trasformate in scannatoi dove spremere danaro, mazzette sulle flebo che alimentano conti in Svizzera…
E NON DIMENTICARE I SACRIFICI UMANI. I soldati di Cristo, “i nostri”, i cattolici totali, i Memores Domini consumano nel silenzio gli abbandoni e i tradimenti, non aggrediscono ma girano le spalle a chi sbaglia e qualche volta anche a chi è soltanto in difficoltà perché il fallimento non deve mai sporcare la macchina di Dio.
MASSÌ, SPARIAMOLE PURE. Così si comportarono (i Memores Domini, ndr) per esempio con il giornalista Antonio Socci quando si dimostrò inadeguato al ruolo di nuovo anchorman in tv. E così agirono con Giuliano Ferrara per quella lista antiaborto che pure insieme a lui avevano creato. Capirono che era destinata alla sconfitta e ritirarono il consenso e i candidati la notte della vigilia, a poche ore dalla consegna degli elenchi elettorali.
E SE NON LO SA, SAPPIALO. Formigoni sa di essere stato espulso per sempre dal quel suo mondo.
SENZA ESAGERARE. (Formigoni, ndr) sente oggi su di sé la crudeltà di meccanismi che egli stesso ha praticato. Riconosce se stesso negli altri. Tanto più che mai nessuno era stato così deludente, neppure Giubilo e Sbardella negli anni del saccheggio di Roma.
A PARTE TE. Per i cattolici delusi di Cl solo Formigoni è il sepolcro imbiancato.
SENTI CHI PARLA. La foga allucinata è la stessa dei predicatori che erano stati condannati dall’Inquisizione e si avviavano danzando al supplizio.
NON RIESCI PROPRIO A TRATTENERE LA STIMA. Quell’Antonio Simone che fu amatissimo da don Giussani e ora si trova in galera, se non per lui per il loro “Avvenimento”.
CHIAMATE PADRE AMORTH. La lettera di Carla Vites in Simone, che lo conosce e lo frequenta da almeno trenta anni, è un trattato di malinconia, il documento di una comunità dissolta, un “come eravamo” dantesco, «Formigoni, io vorrei che tu Daccò e io…», una storia di lucciole pasoliniane spente dalla più miserabile delle corruzioni perché giocata sulle vite degli altri, sulla galera degli amici e dei complici, su Dio bestemmiato nelle barche di lusso e negli alberghi a 5 stelle, negli aperitivi e negli accappatoi a bordo piscina, la degradazione di Cristo ridotto a fuffa vip.
POTEVA MANCARE LA BATTUTA OMOFOBA? Davvero mai si era vista un’arroganza tanto isterica, e non più a conforto della sua identità di “diva” in camicie a fiori dal gusto eccentrico e cravatte sgargianti.
IL PESO DEL MERLO. Oggi l’arroganza di Formigoni segna anche la fine di qualsiasi estetica trasgressiva, non è più il fatalone alla prese con un fato ostile e ingrato, ma il recidivo sfrontato che scatena ormai solo la tifoseria degli ultimi ultras, quelli che misurano la vita a colpi di attributi, che non sono qualità ma il peso specifico dei soliti genitali.
E DAJE CON ’STE VIRGOLETTE. È orbato (Formigoni, ndr) anche della “sussidiarietà” del centrodestra e di quel Berlusconi del quale avrebbe dovuto prendere il posto «quando finirà la ricreazione» dicevano i leader di Cl.
MEGLIO LA SAMBUCA, EH? Per Formigoni (l’appoggio della Lega, ndr) è l’ultima flebo, come il metadone per il tossico o un Fernet per un ubriaco all’ultimo stadio.
O DELLE VITTIME. Questi di Cl hanno studiato tanto Giulio Andreotti per non arrivare a nulla. E difatti quando sono smascherati invece di usare l’ironia e la sapienza andreottiane abusano del vittimismo che è appunto il rifugio dei sepolcri imbiancati.