Sabato 19 marzo, a Salò (Brescia) il club “L’inguaribile voglia di vivere“ festeggia il suo primo compleanno con una giornata conviviale di festa. Si parte alle 12:30 con pranzo a base di spiedo bresciano presso la Casa di Accoglienza il Carmine (a San Felice del Benaco). A seguire, l’incontro pubblico (ore 16:00, al Cinema Teatro Cristal) intitolato “L’inguaribile voglia di vivere – Vivo perché qualcuno mi ama” nel corso del quale si terranno varie testimonianze. Interverrà anche Marina Corradi.
Come quella di Fulvio De Nigris, che dopo aver perso il figlio quindicenne entrato in coma, ha trovato la forza per reagire e per costruire la Casa dei Risvegli di Bologna, Centro ospedaliero di riabilitazione per persone in stato vegetativo o post vegetativo, ormai modello in tutta Italia.
O quella di Giovanni Battista Guizzetti, medico che da anni vive quotidianamente in mezzo a 24 persone in stato vegetativo, E ancora Marco Maltoni, Mirella Firinu Marongiu, Stefania Bastianello Scoccimarro, Patrizia Donati, Paolo Marchiori, Maria Marrone, Antonio Calmieri e Gian Piero Stecca.
“L’inguaribile voglia di vivere” è un’associazione culturale che prende il nome dal libro di Mario Melazzini, presidente onorario del club, medico e malato di Sla, scritto nel 2007 ed edito da Ares Milano. Il libro, che racconta le esperienze di malati o disabili che, nonostante i loro handicap, vivono pienamente la loro esistenza, ha venduto circa 20 mila copie e dato il via a molte iniziative.
Il manifesto del Club è un inno alla speranza, alla possibilità, persino nei casi più disperati, di ridare un senso e un significato all’esistenza. Secondo Mario Melazzini “un uomo non perde valore in base alla sua condizione, ma resta l’espressione più alta, ancorché misteriosa, di un’umanità degna di essere accudita da una responsabilità affezionata. La cura della persona resta la forma più alta di compagnia umana”. Una risposta forte e chiara a una società che intrisa di relativismo e buoni sentimenti, non è più in grado di guardare all’uomo nella sua dignità e grandezza. Quest’anno l’associazione ha già ricevuto le adesioni di centinaia di soci.
IL MANIFESTO DEL CLUB L’INGUARIBILE VOGLIA DI VIVERE
Qualcuno di noi è malato. Gravemente malato.
Qualcuno di noi è disabile. Gravemente disabile.
Qualcuno di noi è sano. Gravemente sano.
Ma siamo tutti uguali.
Vivi.
E felici di essere vivi.
Vi confidiamo un piccolo-grande segreto: vogliamo amare ed essere amati.
Chiediamo solo di amare e di essere amati.
Certo, la fatica pesa, la sofferenza angoscia, il mistero turba.
Ma se c’è amore, la vita è bella: sempre.
Questo vuole essere il club dell’allegria.
Il club che tutela la vita, col sorriso.
Il club che vuole abbattere tutte le barriere, a cominciare da quelle culturali.
Il club che si batte affinché si faccia qualcosa di più, molto di più, per chi è solo.
Per chi è malato.
Per chi è disabile.
Per chi è anziano.
Per chi è in difficoltà.
Per… tutti noi.
Perché tutti noi, prima o poi, saremo in difficoltà.
Perché tutti noi, già ora, abbiamo bisogno di amare ed essere amati.
Sani o malati, giovani o anziani, atleti o disabili.
La nostra mascotte è una coccinella blu.
La coccinella è il simbolo della fortuna, della speranza, della vita.
Però la coccinella vera è rossa, non blu.
Sapete perché la nostra è blu?
Perché dimostra che, anche se la vita assume i colori che nessuno di noi vorrebbe, la speranza non muore mai.