Dopo giorni di feroci combattimenti, i ribelli libici sono riusciti ad assumere il controllo dello strategico aeroporto di Misurata strappandolo alle forze fedeli al regime: lo hanno riferito fonti giornalistiche presenti alla battaglia, secondo cui gli insorti hanno conquistato lo scalo pezzo per pezzo, impadronendosi dapprima di un carcere sistemato all’interno del complesso, utilizzato per fare fuoco sui nemici da una posizione di maggiore vantaggio, e poi del mercato africano compreso anch’esso nel perimetro aeroportuale. A quel punto le truppe lealiste si sono ritrovate intrappolate su tutti i lati della struttura, tranne quello meridionale dal quale si sono ritirati, lasciando dietro di sé numerosi carri armati in fiamme.
La notizia della presa dell’aeroporto è stata accolta con scene di esultanza nella città-simbolo della resistenza contro Muammar Gheddafi. Soltanto ieri i rivoltosi erano riusciti a rompere l’assedio alla città dopo oltre due mesi di combattimenti: centinaia di rivoltosi, ma anche comuni cittadini, si sono riversati nelle strade per celebrare l’importantissimo successo militare.
Intanto il mondo si interroga sulla sorte di Muammar Gheddafi, che non compare più in pubblico dal 30 aprile scorso e la cui residenza-bunker di Bab al-Aziziyah due notti fa era stata di nuovo bombardata.
Pochi giorni fa il ministro degli Esteri Franco Frattini e il ministro della Difesa Ignazio La Russa si erano espressi sulle voci che riguardavano una possibile morte del rais e oggi anche la Francia ha affermato di ignorare che cosa ne sia del leader libico: «Non dispongo di alcuna informazione sulla situazione personale del signor Gheddafi», ha tagliato corto Bernard Valero, portavoce del ministero degli Esteri francese. Valero ha ricordato che Parigi ha troncato qualsiasi rapporto con il regime al potere in Libia fin dall’inizio della rivolta.
Ma i ribelli libici pensano che il rais sia riuscito a scampare ai bombardamenti della coalizione sul suo bunker e abbia lasciato Tripoli e in un post sulla loro pagina di Facebook parlano di una probabile fuga di Gheddafi, che ora sarebbe «nascosto nel deserto di Ash Sharyf» a sud della Libia.
Intanto, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha chiesto un «immediato, verificabile cessate il fuoco» e ha intimato al regime di Gheddafi di porre fine agli attacchi contro la popolazione civile. Ha aggiunto, in una conferenza stampa presso la sede Onu di Ginevra, che il governo deve garantire l’accesso ai lavoratori umanitari per la consegna di aiuti.