Preparate i condizionatori, sarà un’estate calda e afosa. Lo dicono gli scienziati del Cnr, analizzando il dato delle piogge cadute su tutta l’Italia nei primi mesi dell’anno. Attraverso le mediazioni delle correnti, se gennaio è stato pieno di alluvioni, i mesi estivi saranno più asciutti e caldi della media.
FONDALI CALDI. È stato innanzi tutto analizzato il clima in particolare dell’Adriatico, dove si addensano in inverno le cosiddette “acque dense”, che essendo più pesanti a causa del freddo e dell’alto livello di salinità, sprofondano verso il basso, favorendo il rinnovamento dei fondali grazie all’apporto di ossigeno. Le temperature poco rigide di questo gennaio hanno invece ostacolato la formazione di questo fenomeno. I dati relativi alla temperatura dell’acqua parlano di 2 gradi in più rispetto alla media stagionale, sul fondo marino. Questo ha rallentato il rinnovamento delle acque, con conseguenze profonde sull’ecosistema marino. Vi sarà meno ossigeno sul fondo, e le alghe proliferanno di più, andando a causare un rischio per le coste dell’Adriatico, causando anche la moria di pesci e molluschi.