Dopo settimane di indecisioni, il governo spagnolo ha chiesto ufficialmente aiuto all’Unione Europea per salvare le sue banche. Madrid ha diffuso alla stampa la missiva spedita all’euro-gruppo, senza precisare la cifra necessaria, che verrà stabilita da Bce (Banca Centrale Europea) Fmi (Fondo Monetario Internazionale) e Eba (Autorità bancaria europea). Entro il 9 luglio saranno diffusi i dettagli del piano e l’esatto ammontare degli aiuti. Dopo l’esito degli stress test la cifra necessaria alle banche spagnole si aggirava attorno ai 62 miliardi di euro, nel peggiore dei casi. Il centro studi Open Europe, ipotizzando un ulteriore calo dei prezzi immobiliari, per la ricapitalizzazione ha invece stimato una cifra pari a 110 miliardi di euro. Entro settembre verranno diffusi anche i dati legati ai singoli istituti di credito (Santander, per esempio, dovrebbe essere in positivo, così come Bbva). Salgono così a cinque su diciassette i paesi dell’Eurozona obbligati a ricorrere agli aiuti del fondo salva-stati. L’agenzia internazionale Moody’s ha anche tagliato il rating a 28 banche spagnole: il taglio va da uno a quattro scalini, a seconda dell’istituto. Una decisione dovuta, si spiega in una nota, all’indebolimento della capacità di credito del governo spagnolo.
Il governo intanto ha annunciato la presentazione di un progetto di bilancio per il 2013-2014. Il premier spagnolo ha annunciato «dure riforme», senza specificare però in quali settori. Il vicepresidente della Commissione europea, Joaquín Almunia, ha parlato di «proposte vincolanti» dal momento che «la Spagna è molto indietro nel soddisfare gli obiettivi di disavanzo di quest’anno». Una delle misure previste è l’aumento dell’Iva. Il segretario generale del Psoe (Partito socialista operaio spagnolo), Rubalcaba, ha però negato qualsiasi appoggio politico a ciò che «è scritto in piccolo fra le misure di salvataggio», dal momento che «il rimedio è peggiore del male». Sia per quanto riguarda l’Iva, sia per le ventilate riduzioni delle pensioni e indennità di disoccupazione. Certo, l’augurio è che «ci sia un salvataggio completo della Spagna», ma senza chiedere altri sacrifici ai cittadini. Il capo del principale partito d’opposizione ha accusato Rajoy di avere precise responsabilità: «La situazione è peggiorata, rispetto a sei mesi fa. La gestione della crisi delle banche è stata disastrosa».
Anche El Pais ne fa un problema di «mancanza di leadership» che la crisi ha fatto emergere. El Mundo invece sottolinea che per la prima volta il Psoe ha ammesso la sua responsabilità per quanto riguarda la bolla immobiliare che ha strozzato l’economia spagnola, per bocca di Soraya Rodriguez (portavoce del gruppo socialista). La Rodriguez ha anche annunciato la presentazione di una proposta di voto in Parlamento per la creazione di un comitato di sorveglianza per l’operazione di salvataggio delle banche, che sia il più possibile «richiesto, trasparente, ampio e aperto». Intanto l’incubo degli spagnoli è diventata la bolletta elettrica: il ministero dell’industria ha deciso di aumentare il tasso del 7% nel mese di aprile, e si parla di un ulteriore aumento previsto nel mese di luglio.