“Pantheon Mini-garconniere, 5 mq 50.000 euro”. Nessun errore, nessuno scherzo: un anno fa questo singolare annuncio comparve per le vie centrali di Roma, spingendo centinaia di curiosi e numerosi giornalisti a telefonare per chiedere informazioni. Il mini mini mini appartamento era realmente in vendita e si poteva anche visitare: uno alla volta, però, altrimenti non ci si stava. Il coraggioso compratore del ripostiglio versione casa se mai c’è stato però è rimasto ignoto, ma a un anno di distanza potrebbe rivalutare il suo particolare acquisto: chi poteva sapere che la tendenza immobiliare si sarebbe ben presto orientata verso le case di piccola metratura? Anzi, piccolissima. I 100 mq in periferia? Roba da anni ’80, per vivere bene in città è necessario – indispensabile – vivere in centro, a tutti i costi. Già, ma chi si può permettere un quadrilocale con vista sul Cupolone di San Pietro o davanti alla Madonnina? Con i tempi che corrono, praticamente nessuno. Ma un monolocale, quello sì che va a ruba. Lo rivela il Corriere della Sera che, con un’inchiesta “scomoda” (nel senso dei mq), ha raccontato la situazione delle case nella capitale della moda e dei single, Milano.
Nella città meneghina gli appartamenti dai 20 mq in giù stanno diventando richiestissimi: single amanti della movida, giovani designer ansiosi di scrivere sul loro curriculum “residente in Brera”, studenti fuorisede che non vogliono farsi 20 fermate di tram per arrivare a casa, neo separati che riassaporano il gusto della libertà senza l’odioso obbligo di passare l’intero week-end a fare le pulizie nell’enorme casa vuota. Ed eccolo quindi l’identikit dell’inquilino della casa molto carina, senza soffitto e senza cucina. Una casa che, alla stregua di quella di Renato Pozzetto nel mitico Ragazzo di campagna, ha tutto ciò che serve in uno spazio ridottissimo. Tutto è al millimetro e così, se potete fare la colazione a letto – tanto i fornelli sono sul comodino – in bagno potrete addirittura risparmiare la metà del tempo, perché la vicinanza dei sanitari permette il loro contemporaneo utilizzo. E che dire dell’armadio che da una parte ha i vestiti e dall’altra le stoviglie? Chissà perché non l’hanno inventato prima!
Certo, bisogna essere di spirito minimalista e ordinato, perché lo spazio è ridotto all’osso e bisogna razionalizzarlo con estrema cura. Via il tavolo, per esempio, tanto ormai nessuno lo usa più per mangiare, un tappeto e un pouf andranno benissimo. Come scrivania si potrà usare il comodino, facendo attenzione a far raffreddare bene i fornelli… Il lavabo del bagno è talmente bello e di design che fungerà tranquillamente da lavandino per lavare i piatti, anche perché la lavastoviglie proprio non ci sta. E la lavatrice? Ormai sono funzionali a tal punto da diventare in un batter d’occhio dei mobiletti bar: l’oblò all’occorrenza si trasforma in un porta ghiaccio, e sul piano d’appoggio entrano almeno dieci birre e tre bottiglie di vino con altrettanti bicchieri. Così almeno si risparmia spazio anche nell’angolo cottura, un angolo acutissimo, che però conserva intatte tutte le sue funzionalità. E c’è anche il frigo. Certo, è un po’ grande, ma sul lato lungo della parete ci sta a pennello!
Vi piace avere gente a casa? Non c’è problema. Il pranzo in piedi è il nuovo must degli anni duemila, ormai è in voga anche per il ricevimento matrimoniale. E poi gli invitati, dopo una giornata tra bus, metro, tram aspettati infinitamente nella buia e grigia periferia piena di trilocali, potranno avere il privilegio di guardare la Madonnina appoggiati a uno splendido wc e pensare: quasi quasi mollo tutto e compro quei 13 mq che vendono qui accanto a centocinquantamila euro. Loro sì che hanno fiuto per gli affari, come voi giovani single, del resto.