Alla Nasa se le inventano davvero tutte. Qualcuno li accusa di essere totalmente alla deriva, ma dalle parti dell’Ente per le attività spaziali e aeronautiche americano si dormono sonni tranquilli. Negli ultimi tempi l’agenzia governativa degli Stati Uniti ha concentrato i propri studi sul Marte, il cosiddetto “pianeta rosso”. Il robottino Curiosity è atterrato il 6 agosto scorso e da quel momento scatta instancabilmente foto alla ricerca di forme di vita.
PIANETA ROSSO. Gli studiosi sono convinti che su Marte esistano altre forme di vita e che queste abbiano il diritto di sapere che sulla Terra c’è gente che si muove, studia, ricerca e scrive poesie. Per questo motivo l’ente spaziale americano ha indetto un concorso molto particolare, partito il 1° maggio: aspiranti compositori di tutto il mondo potranno inviare le loro poesie alla Nasa, che selezionerà i tre scrittori più meritevoli e inciderà su un dvd i loro versi. Il componimento sarà inviato nell’atmosfera marziana a bordo di Maven, il satellite che presto partirà alla volta del pianeta rosso.
TRE VERSI. Gli aspiranti Leopardi dovranno attenersi a due semplici ma scrupolose regole: il testo dovrà essere scritto in lingua inglese e dovrà avere le caratteristiche di un haiku, il componimento giapponese composto da tre versi e diciassette sillabe complessive. La prima e l’ultima riga – rigorosamente originali, pena l’esclusione – dovranno essere composte di cinque sillabe, la seconda di sette. Sarà possibile inviare i propri componimenti (oppure il proprio nome e cognome se la scrittura non è il vostro forte) fino al prossimo primo luglio. Seguirà una pubblica votazione e l’8 agosto verranno comunicati i vincitori. La Nasa ha assicurato che il costo del concorso è del tutto irrisorio e che mira a instillare nelle prossime generazioni più curiosità attorno a Marte, oggetto delle esplorazioni e degli studi dei prossimi anni. Forse l’idea di produrre un documentario dev’essere sembrata troppo scontata a quei capoccioni aerospaziali.