Alzare le tasse non basta e per rientrare nei parametri come da accordi con l’Europa Francois Hollande ha bisogno di tagliare. Con qualche mese di ritardo, è arrivata sul tavolo del presidente della Repubblica la tanto temuta (dalle famiglie) riforma delle politiche familiari, ritenute il fiore all’occhiello della Francia. Hollande a due possibilità: ridurre i vantaggi fiscali garantiti dal quoziente familiare o mettere mano ai benefit garantiti alle famiglie con due o più figli.
QUOZIENTE FAMILIARE. Vediamo cosa cambierebbe se la scure dovesse cadere sul quoziente famigliare, l’ipotesi più probabile ad oggi. Con questo metodo, le entrate della famiglia in Francia devono essere sommate e poi divise per il numero dei componenti della famiglia stessa (ogni figlio vale una mezza parte) in modo da tassare non tanto il reddito unitario percepito, quanto il reddito disponibile per ogni componente la famiglia. Il vantaggio è che ad ogni porzione di reddito si applicherà l’aliquota relativa alla sola porzione, evidentemente più bassa di quella applicabile al reddito complessivo. La legge attuale non permette a una famiglia di ottenere vantaggi superiori ai 2.000 euro per ogni mezza parte, con i tagli questa soglia sarebbe abbassata a 1.500 euro, il secondo ribasso da gennaio quando il tetto è passato a 2.000 da 2.336 euro.
FAMIGLIE NUMEROSE. Questo taglio, che graverebbe molto sulle famiglie francesi, farebbe risparmiare allo Stato secondo le stime del governo circa 915 milioni di euro all’anno. La seconda opzione sul tavolo di Hollande è ridurre i benefit familiari per le coppie più agiate che hanno due o più figli. Anche in questo caso il risparmio si aggirerebbe intorno al miliardo di euro. Lunedì il presidente della Repubblica annuncerà la sua scelta, l’unica cosa certa è che le misure si applicheranno a partire dal 2014 e in entrambi i casi la cifra risparmiata non basterà per raggiungere l’obiettivo di risparmio. Ecco perché il partito socialista sta già pensando a nuovi tagli, sempre per le famiglie.