Povero Buttiglione, speriamo che Barroso ci metta una pezza. Ma intanto non era mai capitato nemmeno all’epoca della Cee (di qua) e del Comintern (di là), che un commissario europeo indicato da un governo dell’Unione (e per di più socio fondatore dell’Unione) venisse insultato, inquisito, politicamente fucilato (e per di più da una Commissione Ue a maggioranza ex-neo-post comunista) per le sue opinioni ritenute “illiberali”. Ci siamo, caduto il Muro di Berlino, l’Ue ne costruisce un altro a Bruxelles. Ci siamo, in Olanda puoi fare l’eutanasia ai bambini, ma il fatto che scuote gli europrogressisti è che molte scuole hanno rifiutato di utilizzare come testo di insegnamento una rivista gay, “un caso di una gravità inaudita” dicono, e infatti sarà oggetto di discussione nel parlamento olandese. Ci siamo, matrimoni e adozioni gay vanno bene. Eutanasia ed eugenetica, di bene in meglio. Madrasse islamiche e immigrazioni selvagge, giusto che sia così. Ma non puoi avere opinioni tue in Europa, né rappresentare un governo eletto dal popolo in Europa se quel governo e quel popolo sono considerati Europa di serie B.
Rocco e i suoi fratelli
Reagendo al razzistico attacco di cui è stato oggetto Rocco Buttiglione il presidente della Compagnia delle Opere Raffaello Vignali ha detto: «Chiedo che tutto il mondo cattolico esprima solidarietà e sostegno a Rocco Buttiglione contro gli attacchi e le discriminazioni di questi giorni. L’attacco a Buttiglione è solo l’ultimo atto di quella intellighenzia laicista che vuole scomunicare le diverse culture sociali e religiose presenti in Europa. Sembra che tolleranza e rispetto valgano solo per chi non professa alcun credo, specialmente quello cattolico».
è vero, tutto vero. I cattolici vanno bene se servono, quando servono, da addetti alla beneficienza e alla cura (gratis) dei malati. Vanno bene quando versano oboli umanitari e quando convergono nei girotondi ecumenici. I cattolici sono cittadini di tutto rispetto se militano nelle organizzazioni di volontariato e, per il resto, si fanno i cacchi loro, stanno zitti e allineati sulle leggi, si rassegnano in perfetto stile JFKerry a considerare i propri convincimenti come un affare privato. Non si capisce perché se si è pannelliani o credenti in qualsiasi “santo buco” (vedi taz) si ha diritto ad esternare le proprie convinzioni personali. Ma se sei cattolico, per non rischiare di conculcare le libertà altrui, sei pregato di esprimerle su Marte e di astenerti dall’essere quel che sei negli ambienti in cui vivi in compagnia degli altri uomini.
Laicismo fanatico
Se ci pensate bene, oggi in Europa solo ai cattolici viene riservato questo trattamento di intolleranza di tutto rispetto (a meno che i cattolici si chiamino Romano Prodi e non siano niente di diverso dai loro antichi avversari politici ex-neo-post). Ma se il relativismo è dogma e la verità non viene neanche dal piccolo Budda, perché la laicità europea predilige di gran lunga la cura della chiesa cattolica? Diciamo la verità: non è questione di laicità, è questione di “odio di sé”, del proprio cuore, della propria intelligenza ereditati da duemila anni di cristianesimo che ha insegnato (ed è stato per questo azzannato dai vari Robespierre, Hitler e Stalin in modo poi da procedere con cuore e intelligenza sommamente leggeri alle varie soluzioni finali) robette tipo che «non c’è più greco né barbaro, né uomo né donna, né schiavo né libero, ma siamo una cosa sola in Cristo Gesù». Così come per Nietzsche “Cristo doveva morire” e tutto ciò che da lui discende “deve morire”, perché “umano, troppo umano”, così l’odierno laicismo europeo ha l’ossessione della tabula rasa e, come tutte le idee fanatiche, ha la volontà di potenza di creazione di una “umanità nuova”.
Eurointegralisti
Oggi il potere di turno (coagulato in governi, consorterie, lobbies e media europei) vorrebbe imporre un’idea di tolleranza fondata sul relativismo più radicale. Ma sarebbe “laica” questa sbirraglia che recita la parte di indignata speciale davanti a chi, ai suoi occhi, è reo di avere opinioni diverse dalle sue? Sarebbe laica questa euroaraba “polizia della virtù e del costume” secondo la quale già il puro e semplice fatto di voler discutere alcunché sarebbe indice di oscurantismo? Sarebbero democratici quei parlamentari europei per i quali ogni occasione è buona per esercitare, in nome della religione laica del “politicamente corretto” , un fideismo, un’intolleranza, un fondamentalismo analogo, anche se speculare, a quello esercitato dagli integralismi religiosi?