Chi ha detto che la Corea del Nord è uno Stato ateo? «È probabilmente il paese più religioso sulla faccia della terra, perché il 100% dei suoi abitanti deve adorare Kim Il-sung». Queste parole del pastore protestante Eric Foley, direttore esecutivo di Seoul Usa, organizzazione che aiuta i cristiani nordcoreani, possono sembrare provocatorie ma non sono lontane dalla verità.
TUTTI PREGANO KIM. Se è vero che in Corea del Nord è vietato professare qualsiasi religione, e se si viene trovati anche solo in possesso di una bibbia si rischia il gulag o la morte per fucilazione, tutti sono tenuti a glorificare il padre della patria Kim Il-sung che ha dato origine all’unica dittatura ereditaria della terra.
«Al muro più bello di ogni casa in Corea del Nord – continua Foley – devono essere affissi e tenuti bene i quadri di Kim Il-sung e del figlio Kim Jong-il. Ad ogni pasto, prima di cominciare a mangiare, le famiglie devono guardare alle due figure e pregare così: “Grazie, padre Kim Il-sung, per questo cibo”».
PAESE GOVERNATO DAI MORTI. Come testimoniato a Tempi da Hea Woo, scappata dalla Corea del Nord nel 2010 dopo aver passato quattro anni in un gulag ed essere stata perseguitata per la sua fede cristiana, «a scuola ci insegnavano che Kim Il-sung è un dio» e per il divieto di professare la propria fede la madre «pregava di nascosto». Il culto della personalità di Kim imposta dal regime comunista è tale che in Costituzione è ancora definito il “presidente eterno”. Per questo, come ricorda ancora Foley, «la Corea del Nord è l’unica “necrocrazia” al mondo», essendo tuttora governata da un presidente morto 19 anni fa e da un “segretario generale eterno” (Kim Jong-il) morto due anni fa.