Siamo al terzo giorno di “Odissey Down“, il nome scelto dalla Coalizione formata da Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e, una un po’ costretta Italia, per l’attacco sferrato al raìs libico Gheddafi, per farlo recedere dalla vendetta verso i ribelli che vogliono spodestarlo. Intervento doveroso, così molti commentano, ma che non nasconde molte perplessità nel modo frettoloso con il quale è stato organizzato, tanto che se i risultati non saranno positivi per la coalizione occidentale in tempi ragionevoli, l’Italia rischierà una pericolosa instabilità interna sul versante della sicurezza e dell’esodo di massa dalle terre africane. Abbiamo chiesto a Stefano Magni, giornalista esperto in affari internazionali per il quotidiano L’Opinione, di farci il punto della situazione.
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