Tredici uomini sono stati arrestati in India, nel West Bengala, per aver stuprato una donna di 20 anni. Il fatto è avvenuto lunedì notte su ordine degli anziani di un villaggio del distretto di Birbhum, perché la donna appartenente a una tribù voleva sposarsi con un uomo di un altro villaggio e un’altra tribù.
IL PROCESSO FARSA. Il capo del villaggio dove vive la donna, insieme ad altri anziani, ha istruito un processo farsa e condannato la coppia a pagare a testa 25 mila rupie (circa 400 dollari). Il crimine è «essersi innamorati». Noti anche come shalishi sabhas, questi “tribunali” sono diffusi in alcuni villaggi del West Bengala ma formalmente non hanno valore legale.
La famiglia dell’uomo ha pagato ma non quella della donna, che non disponeva della somma necessaria. Per questo il capo villaggio, secondo quanto riferito alla Bbc dalla capo della polizia di Birbhum, ha ordinato lo stupro: «La famiglia della donna non può pagare. Andate a prendere la ragazza e divertitevi».
MENTALITÀ TRIBALE. La polizia ha arrestato 13 uomini, tra cui il capo villaggio. La polizia ha ricevuto la denuncia del fatto solo mercoledì dai genitori, che si sono fatti coraggio dopo aver portato la figlia in ospedale. Nel 2010, sempre nel distretto di Birbhum, tre donne appartenenti a una tribù sono state costrette a spogliarsi e camminare in mezzo agli altri abitanti per «essersi intrattenute» con uomini di altri villaggi.
Dopo lo stupro di gruppo avvenuto a New Delhi nel 2012, in India si è formato un movimento di protesta contro la violenza sulle donne e il governo ha previsto anche la pena di morte per il reato di stupro. Queste leggi però risultano spesso inefficaci perché, come sottolineato spesso dalla Chiesa, «a cambiare deve essere la mentalità tribale, che si basa su un pesante pregiudizio contro le bambine e le donne».