Bari, pressocché unica fra le città metropolitane italiane, non ha un assessore alla Cultura (cioè un amministratore comunale che si occupi a tempo pieno dei problemi culturali). Tuttavia, in compenso, aspira a diventare città europea della cultura. Intorno ai temi del settore c’è un dibattito stanco, inconcludente. Il teatro di prosa Piccinni è chiuso per restauro; il vecchio auditorium Nino Rota è da anni chiuso per lavori, così come il museo archeologico; il cine-teatro Margherita, quasi interamente recuperato, non si sa a che cosa destinarlo; non esiste in città una biblioteca comunale, mentre il solo teatro aperto, il Petruzzelli, rischia il commissariamento per i conti che non tornano, per la mancata nomina del nuovo sovrintendente e per la situazione ancora nebulosa della proprietà del teatro stesso.
Tutte incertezze che rendono difficile attrarre investitori privati per far entrare la produzione musicale barese nei circuiti che contano. Insomma, quello che sembra profilarsi, è un epilogo amaro che archivia il sogno, l’utopia tutta barese del grande politeama di respiro internazionale.
Primo responsabile sia dell’inesistenza di un assessore alla cultura, sia della paralisi del Petruzzelli, è Michele Emiliano, sindaco di Bari e presidente della Fondazione Petruzzelli. Per il quale ora, a rimedio dei guai dell’ente lirico, l’exit strategy, ovvero la chiamata del commissario da Roma, è diventata l’unica linea di condotta. Ma il sindaco non può sfuggire alle critiche aspre che da più parti lo investono. «La gestione di Emiliano – dichiara Franco Chieco, decano dei critici musicali baresi e direttore della rivista pugliese “Contrappunti” – ha fatto del teatro un oggetto da usare per i propri scopi, per soddisfare appetiti piccoli e grandi attraverso assunzioni clientelari nella fondazione teatrale».
Ancora più duro con Emiliano è il consigliere regionale del Pdl, Nino Marmo, che lo accusa di «aver fatto precipitare nel baratro la fondazione Petruzzelli gestita con metodi rozzamente feudali, con un buco di 4 milioni di euro per un bilancio quasi totalmente bruciato da assunzioni che – con i contenziosi che determineranno – l’affosseranno definitivamente. Il commissario in arrivo sottrae, di fatto, alle nostre comunità un bene che è costato loro moltissimo (ci sono voluti 70 milioni di soldi pubblici per ricostruirlo dall’incendio che lo distrusse la notte del 27 ottobre 1991). Per questo – conclude il consigliere pidiellino – Emiliano dovrebbe essere chiamato a risponderne anche politicamente». Infine, secondo il senatore barese Luigi D’Ambrosio Lettieri, coordinatore cittadino del Pdl, il commissariamento della Fondazione Petruzzelli avrebbe l’acre sapore della sconfitta per l’intera città che nella rinascita del teatro ha creduto e sperato.