In questi giorni il cinema che conta è riunito a Berlino per la 63esima edizione della Berlinale, una delle mostre cinematografiche più importanti al mondo . Tra i film presenti all’appuntamento tedesco c’è anche Cloud Atlas, l’ultima fatica dei fratelli Wachowski, già registi della trilogia di Matrix. La pellicola, presentata lo scorso 8 febbraio, è stata accompagnata dal produttore tedesco Allemand Stefan Arndt, che ha raccontato al settimanale Die Zelt quanto la pirateria abbia influito negativamente sugli incassi del film.
PIRATI. Stando ai racconti del produttore, Cloud Altlas era già condannato prima della sua uscita a subire l’attacco dei pirati informatici, che avevano già messo gli occhi sul film nell’estate del 2012, ben otto settimane prima dell’anteprima mondiale: «Migliaia di utenti si erano registrati su diversi siti di file sharing in attesa di vedere illegalmente Cloud Altas». Un film costato cento milioni di euro, a cui si sommano altri cento milioni per l’attività di produzione e distribuzione. Soldi che il produttore non riuscirà mai a recuperare, a causa della pirateria cinematografica che ha preso di mira il suo costosissimo film. Sette giorni dopo l’anteprima mondiale, avvenuta in America il 26 ottobre, il film è approdato in Russia su esplicita richiesta del co-produttore russo ed è bastato qualche giorno per permettere agli hacker russi di piratare la copia e pubblicare il film online i primi giorni di novembre.
COSTI. Eppure le copie del film erano tutte dotate dei più moderni sistemi di codifica e ogni copia del film è legata a una sola proiezione rintracciabile. Ma tutta la macchina organizzativa messa in piedi per registrare e pubblicare il film ha impedito di rintracciare i responsabili dell’hackeraggio. Arndt ha definito i server dove vengono caricati i film come “le banche svizzere del cinema internazionale”, praticamente impossibili da localizzare e denunciare. Così, qualche giorno prima della proiezione ufficiale alla Berlinale, il film di fantascienza interpretato da Tom Hanks, Hugh Grant e Halle Berry era già disponibile in rete con i sottotitoli in tedesco, senza contare tutte le copie disponibili nella altre lingue. Risultato: 85 milioni di incasso mondiale, bruscolini rispetto ai duecento milioni di investimento totale. La storia di Cloud Atlas (che in molti in verità hanno definito “bruttino”) è solo uno dei centinaia di esempi possibili dei danni provocati dalla pirateria, che sempre più spesso costringe i produttori a tagliare i budget, accettare partnership improbabili per contenere i costi e cercare di arrivare al botteghino incassando il più possibile durante la prima settimana di proiezione. Perché ai pirati bastano pochi giorni per entrare in azione e mandare in fumo milioni di dollari.