Che nell’universo grillino tiri forte il complottismo non è una novità. Nemmeno che regni la confusione (sia concesso l’eufemismo) sulle vicende del Medio Oriente. L’ultimo episodio, di una serie che non pare destinata a chiudersi preso, vede protagonista il consigliere regionale del Piemonte, Davide Bono. Ieri sera, infatti, ha lanciato un tweet che ha sollevato più di una polemica: «Ma non è un po’ una coincidenza che il video della decapitazione del giornalista americano sia uscito proprio oggi???».
Sull’onda lunga dei suoi illustri compagni pentastellati Alessandro Di Battista e Manlio Di Stefano, l’esponente del parlamentino subalpino (già candidato alla Presidenza della Regione) ha lasciato intendere un qualche collegamento tra la diffusione del video della drammatica esecuzione del reporter James Foley, da parte di un combattente dello Stato Islamico (Isis), e le vicende politiche italiane.
Le reazioni della rete sono state nette, sulla linea di quelle già suscitate dalle giustificazioni all’imbelle pacifismo prodotte dai parlamentari grillini. Per nulla smentendo la sua linea, il consigliere regionale ha replicato da Facebook con un articolato post. Ecco il testo: «1. Non ho mai inteso collegare il video della decapitazione del giornalista Usa alla visita di Renzi. 2. Il giornalista potrebbe essere stato brutalmente ammazzato mesi o settimane fa ed il video essere un falso Usa per giustificare i bombardamenti all’opinione pubblica usa e gb. 3. A prescindere dal punto 2. #m5s vuole fermare #isis con meno morti possibile come ha chiesto il #pontifex magari usando la forza deterrente dei caschi blu 4. Agli americani: la prossima volta che addestrate ed armate dei musulmani mettete anche un chip di controllo sottocutaneo 5. Non siate pecore belanti, accendete il cervello perché la verità non è mai quella venduta pubblicamente».
Al di là del tentativo di tirare per la tonaca pure il Papa, i grillini si confermano sulla scia (chimica?) del più triste complottismo.