Sono le storie di uomini comuni, che rappresentano però «il tessuto vivo dell’altra Italia, quella che non si arrende alla crisi di valori prima che economica». Così si legge in Grazie alla Vita (Piemme, 222 pagine, 16 euro), il libro che raccoglie nove storie narrate da Rita Coruzzi e accompagnate dalle riflessioni dell’eurodeputato e giornalista Magdi Cristiano Allam. Il frutto del loro lavoro è un testo che aiuta ad approfondire e affrontare le esigenze più profonde dell’uomo e che, attraverso le storie drammatiche che racconta, trasuda speranza da ogni riga.
Come la storia di Mary che, abbandonata dal compagno, afflitta da sclerosi multipla e spronata dai medici ad abortire, sceglie di ascoltare quella parte di sé che le dice di non uccidere quel figlio che porta in grembo, percependolo come l’unica cosa in grado di darle un futuro sereno. Oggi per Mary, sua figlia è la più grande fonte di gioia e di sostegno. Poi c’è Tatiana che, abbandonata e maltrattata dalla madre, dopo anni di incessanti richieste a un Dio sconosciuto, si ritrova a ringraziare «perché aveva chiesto una mamma, e Lui le aveva donato una famiglia intera». Tatiana scopre che tanto dolore le è servito «per poter gustare la gioia del presente, e che ogni giorno [è] un miracolo». La vita di Marco, prete a trent’anni, parla invece di come sia possibile desiderare di «donare la bellezza e la gioia che ricevo» perfino ai giovani nei bar del centro per conoscerli e fargli sperimentare l’amore di Dio. Così che, da vuota che era, la sua parrocchia inizia a straripare di persone. Poi c’è Debora, che decide di non farsi curare per permettere ad Alice, la figlia che porta in grembo, di nascere. Oggi la piccola e il padre «non smettono mai di dar lode al Signore perché lei, con il suo amore e coraggio, ha saputo trasformare le loro vite».
Tutte queste storie mostrano che è possibile non smettere di sperare anche nei momenti più duri, anche quando ogni cosa sembra ostile. I racconti sono tutti connotati da questo filo conduttore e contengono il “segreto” per uscire da ogni momento buio della vita: chiedere aiuto a un Dio che sempre risponde. A rendere testimonianza a queste vite, difficilmente reperibili nelle cronache dei giornali, è Rita Coruzzi, una giovane scrittrice di 25 anni «capace di dar lode alla vita in ogni suo scritto». Per questo, come afferma nella prefazione, Magdi Cristiano Allam ha accettato di aggiungere un testo a ciascuna di queste vicende, svelando parte della propria vita. «Rita – dice Allam – scrive con una tale padronanza della lingua, una tale maestria nell’articolare i concetti e una tale genialità nell’infondere una spiritualità avvolgente e coinvolgente, che il risultato è veramente straordinario».