Google, il motore di ricerca più famoso e più usato al mondo, ha festeggiato i suoi primi 14 anni di vita. Il suo avvento ha cambiato per sempre il nostro modo di cercare informazioni sulla Rete. Il perché lo spiega a tempi.it Massimiliano Magrini, l’uomo che nel 2002 lanciò Google in Italia: «Prima di Google la ricerca di informazioni su Internet era un’attività per pochi. I motori di ricerca funzionavano per chi li sapeva usare. Oggi Google permette a chiunque di trovare qualsiasi cosa perché ha il maggior numero di informazioni presenti nei propri database e ha la tecnologia migliore per trovare le informazioni in modo facile e veloce. Per gli utenti ormai fare una ricerca su Internet è un’operazione scontata, ma non sarebbe stato così senza Google».
Prima di Google, lei lanciò in Italia Altavista.
Altavista è l’azienda che ha inventato il motore di ricerca, ma è stato Google a mettere in pratica questa invenzione. Purtroppo ad Altavista è mancata la continuità, è stata un’azienda acquisita diverse volte fino a “entrare in pancia” a un investitore. Per Google è stato molto diverso, è nato proprio come un progetto imprenditoriale e l’obiettivo è sempre stato chiaro, mentre a un certo punto Altavista ha considerato il motore di ricerca solo come uno degli aspetti del suo business e da lì ha perso terreno.
Google arrivò in Italia nel 2002. Che accoglienza gli fu riservata?
All’inizio l’azienda fu accolta con grande simpatia. Si trattava, in fondo, di una start-up molto piccola che doveva farsi strada. La forza del prodotto era nota, quindi il problema non risiedeva nel numero di utenti, che cresceva senza fatica. La parte più difficile del mio lavoro fu spiegare alle aziende come sfruttare al meglio Google come strumento di marketing, perché l’attitudine a utilizzare software per sviluppare business e farsi conoscere era molto limitata in Italia. Questa fu la vera sfida.
Quattordici anni dopo non c’è nessuno in grado di competere con Google. O forse i potenziali sfidanti hanno gettato la spugna.
Superare Google oggi è un’impresa ardua, perché il tipo di infrastruttura che l’azienda ha messo in piedi è solidissima. Google continua a innovare e ha una qualità di prodotto elevatissima. Per convincere gli utenti ad abbandonare questo motore di ricerca bisogna fornire qualcosa di eccezionale, che superi ogni aspettativa. Nessun utente smetterebbe di usare Google preferendo un prodotto di uguale qualità.
Nel 2009 ha lasciato Google per fondare la Annapurna Ventures, un’azienda che ha l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per il lancio di start up tecnologiche. Qual è la situazione delle start up oggi in Italia?
Quando ho cominciato, il mercato delle start up era pressoché inesistente, poche persone si occupavano di questo settore. Oggi c’è un fermento molto positivo, tutti parlano di start up, magari anche impropriamente, ma io lo trovo positivo. È importante che attorno a questo fenomeno si crei attenzione perché questo è uno dei pochi business in grado di creare nuove imprese, sviluppo economico e occupazione in Italia.