«Il Giappone aveva promesso di ridurre le sue emissioni di gas serra del 25% tra il 1990 e il 2020, ma la promessa non era fondata». Queste le parole che ha scelto il portavoce del governo nipponico Yoshihide Suga per annunciare che Tokyo ha abbassato le stime sulla riduzione dei gas serra. Ha poi aggiunto: «Abbiamo scelto di abbandonare questo obiettivo e di ridurlo dal 25 al 3,8%».
SENZA NUCLEARE, SPESE ALTISSIME. La notizia diffusa venerdì scorso non stupisce nessuno. Dopo l’incidente di Fukushima del marzo 2011, il governo giapponese ha spento tutti i suoi 52 reattori. Il 70% dei giapponesi vuole che il paese rinunci definitivamente all’energia nucleare, ma il governo ha un’idea diversa: senza l’atomo, Tokyo dovrà spendere per l’energia 34 miliardi di dollari in più all’anno, secondo le stime più favorevoli, 68 secondo quelle più pessimiste. La decisione di spegnere le centrali, però, avrà gravi ripercussioni anche sull’ambiente.
DANNI ALL’AMBIENTE. Al di là delle stime riviste al ribasso sul taglio delle emissioni di gas serra, come dichiarato a tempi.it dall’ambientalista Michael Shellenberger «nel 2012 le emissioni di gas serra del Giappone sono aumentate di oltre il 4 per cento, nonostante il paese abbia consumato meno energia rispetto all’anno prima. Questo perché hanno usato più gas naturale e petrolio, non potendo più sfruttare l’energia generata dai reattori nucleari. Il Giappone, così, non solo spende di più ma crea più danni alla salute pubblica e all’ambiente».
ATOMO CONTRO GLOBAL WARMING. Ecco perché, come scritto in una lettera aperta da quattro tra i più importanti scienziati dell’ambiente al mondo, «per chi prende seriamente la minaccia del global warming» e dell’inquinamento in generale «è arrivato il momento di abbracciare e diffondere l’energia nucleare. Eolico e solare non sono sufficienti, chi crede a questa finzione si illude. Non possiamo permetterci di distogliere lo sguardo dalla tecnologia».
Come dimostra anche l’ultima scelta del Giappone, oggi la lotta ambientalista non può prescindere dall’energia nucleare. L’alternativa, ancora una volta, è spendere di più e aumentare le emissioni di gas serra.