Oscar Giannino candida un bocconiano, il professor Carlo Maria Pinardi, alla presidenza della Regione Lombardia, ma intanto dichiara il proprio apprezzamento per Umberto Ambrosoli, verso cui potrebbe convergere in futuro.
«Il ciclo di Formigoni meritava di chiudersi meglio – ha detto Giannino presentando oggi Pinardi e i candidati di “Fare per fermare il declino” in Lombardia a Camera e Senato – speriamo che il governo regionale vada nelle mani di chi è competente. Albertini ha le idee confuse, dalla Lega di Maroni sono rimasto deluso, per Ambrosoli invce c’è apprezzamento, ma dipende se riuscirà a concretizzare alcune posizioni di svolta che condividiamo sulla sanità. Se lo farà noi convergeremo».
Giannino ricorda: «Parlai con Albertini, mi disse che aveva la tessera del Pdl e senza Formigoni e Berlusconi non si faceva niente. Lo salutammo. Ora fa l’anti formigoniano e diventa la mano di Monti, candidandosi anche al Senato. È diventato un partitante come loro, vuole solo fare interdizione». Allo stesso modo, continua «sono deluso dalla Lega di Maroni, che aveva aperto una riflessione critica e cambiato il linguaggio. Dopo gli stati generali in cui avevano ascoltato gli imprenditori, ora si torna alla solita solfa di un accordo con Berlusconi».
Di Ambrosoli invece «condividiamo idee come sottoporre tutta la sanità a una revisione generale da parte di un certificatore prima di metterci le mani, e non far più nominare i direttori delle aziende ospedaliere dalla politica ma sceglierli come manager d’azienda. Se farà cose di questo genere, di cui c’è gran bisogno, ovviamente convergeremo». (AGI)
Agli apprezzamenti di Oscar Giannino, Ambrosoli ha risposto: «Il metodo che condividiamo con Giannino è quello dell’analisi dei problemi fuori dalla demagogia. Ci sono anche delle differenze, ma in questo momento della storia d’Italia bisogna fare uno sforzo per trovare ciò che può unire e non dividere».