Articolo tratto dall’Osservatore romano – Si è concluso con una marcia per la vita nelle strade di Accra, alla quale hanno partecipato un migliaio tra fedeli, religiosi, sacerdoti e vescovi, il convegno «Promuovere i valori della vita e della famiglia di fronte all’attuale cultura della morte» organizzato dalla Conferenza episcopale ghanese. La Chiesa ― si legge nel comunicato conclusivo ― continuerà a resistere agli «insistenti e deleteri tentativi da parte di ricchi filantropi, Paesi donatori e organizzazioni internazionali di imporre il controllo demografico all’Africa con il pretesto del diritto alla salute sessuale e riproduttiva». Vita e famiglia: questa la risposta a chi propone una “cultura della morte”.
Sono stati due giorni di riflessioni e dibattiti ai quali è intervenuto anche il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, per ribadire la santità della vita dal concepimento alla morte naturale e i valori della famiglia e del matrimonio quale unione indissolubile tra un uomo e una donna, aperta alla vita. Valori oggi minacciati anche in Africa (come recita il titolo del convegno) dalla “cultura della morte”, a causa del propagarsi dell’aborto, dei metodi contraccettivi e dell’influenza dei nuovi modelli di matrimonio e famiglia in voga in altre nazioni che ― sottolinea la nota dei vescovi ― sono «in contrasto con il disegno di Dio e minano l’integrità della persona umana e dell’istituto familiare».
Sul pericolo dell’influenza negativa dei Paesi occidentali si è soffermato il discorso del presidente della Commissione episcopale per la salute, monsignor Joseph Kwaku Afrifah-Agyekum, vescovo di Koforidua, che ha sottolineato l’urgenza di reagire a queste tendenze: «I ghanesi e gli africani devono resistere alla tentazione di imitare altre nazioni, traendo lezione dalle conseguenze della deriva morale dell’Occidente. In Ghana e in Africa ― ha osservato ― abbiamo la missione di promuovere la vita nel mondo: non possiamo sottrarci o rigettare la Parola di Dio».
Altri interventi hanno approfondito diversi argomenti: dalla pianificazione familiare naturale alla sessualità responsabile, dall’imposizione della “rivoluzione sessuale” in Africa alle strategie per promuovere la cultura della vita nel continente.
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