Questo autunno all’emergenza freddo, che colpisce i senza fissa dimora, si aggiunge l’emergenza povertà: una massa crescente di disoccupati rischia concretamente di finire per strada a ingrossare le fila dei clochard. La denuncia parte da Mario Furlan, fondatore dei City Angels, che a Milano come in tutta Italia, si occupano di aiutare i senzatetto: «In 17 anni di attività umanitaria non abbiamo mai visto una situazione tanto difficile, in cui tante persone si sono rivolte a noi». L’aspetto più inquietante è l’incremento degli insospettabili: «persone che si presentano bene e che non diresti affatto si trovino in situazioni drammatiche, che ci chiedono cibo, vestiti e addirittura coperte e sacchi a pelo per scaldarsi nel letto. Per queste persone una spesa anche di pochi euro può essere proibitiva».
L’aumento dei senza tetto registra quest’anno un +5%, ma la cifra è ancora destinata a salire: «sono raddoppiate le persone che chiedono aiuto. Soprattutto padri di famiglia: ieri è passato da noi un uomo di 47 anni, una moglie e due bambini, uno stipendio da tremila euro, licenziato quando la sua azienda è stata assorbita da una multinazionale. Mi ha chiesto: come faccio ora a mantenere la mia famiglia? Sono moltissime le persone laureate, qualificate, che passano da uno stato di relativo benessere a una situazione drammatica, di vera e propria indigenza. C’è molta angoscia. È un grande e grave spreco di risorse». Le richieste sono talmente tante da non poter essere accolte tutte.
Per attirare l’attenzione dei milanesi (sono calate anche le donazioni, a peggiorare la situazione già problematica) e della politica, i City Angels hanno organizzato, grazie alla catena di ristorazione “Fratelli La Bufala”, un pranzo per 200 senzatetto, serviti a tavola da personaggi delle istituzioni, rigorosamente bipartisan, che si sono calati nell’inedita veste di camerieri. Per la prima volta le richieste sono state oltre il doppio e i volontari si sono trovati costretti a rigettarne molte. Al pranzo hanno partecipato molti degli “insospettabili” descritti da Furlan, che hanno parlato della loro drammatica situazione, della loro frustrazione e delle loro speranze e di cosa significhi vivere ogni giorno con l’incubo di finire l’indomani sotto un ponte. «La società sta cambiando, da un punto di vista economico ma soprattutto psicologico» ha commentato il fondatore dei City Angels. «Non si può tagliare sul sociale, si sposta il problema senza capire che si tratta di una bomba pronta a esplodere. Se restiamo con le mani in mano, la criminalità e la conflittualità non potranno che aumentare».