Ieri mattina si è dimessa dal governo francese Christiane Taubira, ministro della Giustizia (o dell’Ingiustizia, come la chiamano i suoi oppositori) in carica da quasi quattro anni. Dopo essere sopravvissuta a ben tre rimpasti (uno del governo Ayrault e due del governo Valls) ha infine lasciato Place Vendôme.
La motivazione è strettamente politica: il ministro era riuscito a convincere François Hollande a venire meno alla sua promessa, fatta a novembre tre giorni dopo i terribili attentati di Parigi, di privare della nazionalità francese gli «individui condannati per aver attentato agli interessi fondamentali della nazione o aver commesso un atto di terrorismo, quando beneficino di un’altra nazionalità».
«COERENZA». Quando Hollande però ha di nuovo cambiato idea, portando all’Assemblea nazionale il progetto di revisione costituzionale, madame Taubira, da sempre attenta ai temi dell’immigrazione, si è fatta da parte per «coerenza». I suoi oppositori, che chiedevano da anni le dimissioni, hanno festeggiato sui social network. E non è un caso se la politica nata nella Guyana francese è così mal vista.
MATRIMONIO GAY. Taubira ha fatto di tutto per polarizzare il paese. La legge approvata nel 2013 che legalizza matrimonio e adozione gay porta infatti il suo nome. Sotto il suo mandato, durante il quale è stato addirittura incarcerato un manifestante della Manif Pour Tous, Nicolas, ha dato prova pubblicamente in ogni modo di disprezzare i milioni di francesi che sono scesi in piazza per opporsi all’approvazione del matrimonio per tutti. Addirittura, è arrivata a dire in spregio della democrazia che non è «legittimo manifestare contro una legge già approvata» e da lei definita «riforma di civiltà».
RIFORMA PENALE. I modi arroganti dell’ormai ex ministro non sono andati giù a molti. A Parigi in ambiente giudiziario si ricordano bene quando ha cercato di far cacciare anzitempo il procuratore generale François Falletti perché non seguiva abbastanza «la linea del governo». E la sua riforma penale ha suscitato ben pochi entusiasmi. Inoltre, secondo un sondaggio di CEVIPOF, da quando è stata nominata ministro la fiducia dei francesi nella giustizia è scesa del 4 per cento.
UTERO IN AFFITTO. Nonostante rivendichi di essersi sempre battuta per i diritti dei minori e delle donne, ha reso un pessimo servizio sia agli uni che alle altre: ha fatto di tutto per favorire la legalizzazione dell’utero in affitto. E quando il presidente della Repubblica François Hollande ha ribadito la sua opposizione nel 2013, ha sfruttato le sue prerogative per facilitarla. Resta famosa la “circolare Taubira” con la quale ha ordinato ai prefetti di iscrivere nei registri di stato civile i bambini nati all’estero, soprattutto in India e negli Stati Uniti, tramite maternità surrogata, aggirando di fatto la legislazione vigente che proibisce la pratica.
BRINDISI IN PIAZZA. Non c’è dunque da stupirsi se l’altro giorno, alle 19:30, in tanti si sono riuniti a Place Vendôme per brindare alla sua uscita di scena rispondendo all’invito della Manif Pour Tous. Taubira resterà nella storia della Francia, come affermato dalla presidente Ludovine de la Rochère: «Grazie al suo lavoro, oggi si possono creare in Francia degli orfani di padre o madre. Ha spaccato la società francese in profondità. Speriamo che il suo successore [Jean-Jacques Urvoas] sopprima almeno la sua circolare. Anche se non ci aspettiamo niente in questo senso».