Un’impresa cattolica francese che realizza bigiotteria e medaglie religiose si è vista chiedere dalla banca LCL, ex Crédit Lyonnais, di eliminare ogni riferimento a LCL perché la carta deontologica della banca non permette di sostenere «imprese cristiane». È questa la disavventura capitata all’azienda Maison Laudate, raccontata ad Aleteia dal fondatore Vianney d’Alançon.
NIENTE AZIENDE CRISTIANE. «Laudate esiste da quattro anni e ha un conto aperto con LCL, visto che io sono sempre stato con loro», racconta d’Alançon. «Lo scorso 30 giugno mi sono incontrato con il consigliere che mi ha messo a disposizione la banca. Al termine del colloquio mi ha informato che i suoi superiori non vogliono che usiamo più il logo LCL, che da sempre compare a fianco dei nostri moduli di pagamento on-line per garantirne la sicurezza. Mi ha detto che il logo sarebbe stato ritirato perché il loro codice deontologico non permette di sostenere un’azienda cristiana».
CONTI ESTINTI. D’Alançon è andato «su tutte le furie» e «ho informato il consigliere che avrei subito estinto tutti i miei conti, cosa che ho fatto a partire da giovedì scorso». Il fondatore di Laudate ha anche chiesto di prendere visione di questa carta deontologica «ma sto ancora aspettando che me la inviino». Intanto, continua, «molti ci hanno scritto per esprimerci la loro solidarietà e dirci che hanno estinto i loro conti con LCL. Anche alcune diocesi li hanno chiusi. Si tratta chiaramente di una discriminazione per motivi religiosi».