Rivoluzione Internet. 1995, la profezia di Chomsky

Luigi Amicone: «Internet, ovvero, secondo il tam tam della pubblicistica di massa, la rivoluzione informatica e democratica dell’informazione. Qual è il suo giudizio in proposito?».</br></br>

Noam Chomsky: «Innanzitutto la cosiddetta rivoluzione delle comunicazioni è una grossa sciocchezza. Si tratta di un cambiamento tecnico, di un qualche interesse, ma non di grande significato. Non è più probabile che la democrazia aumenti più di quanto non sia aumentata con l’invenzione della stampa. La tecnologia non c’entra: può incrementare la democrazia o può essere usata come strumento per controllare e indottrinare le persone, così come è accaduto con l’invenzione della stampa. Come venga utilizzata dipende dai rapporti di potere. Stando alla situazione attuale prevedo che Internet cadrà nelle mani di poche maggiori corporazioni che useranno lo strumento per l’indottrinamento e l’organizzazione. A mio parere Internet finirà col diventare un servizio di evasione domestica, un modo per allontanare la gente dall’arena pubblica, un sistema tecnico di indottrinamento».</br></br>

Dal numero zero di Tempi, 28 agosto 1995

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