Con l’approvazione dell’eutanasia per i bambini e per le persone stanche di vivere, depresse o comunque in condizioni di vita non terminali, sembrava impossibile pensare che la legge belga si spingesse oltre. Invece il Parlamento si appresta a votare una modifica normativa che abolisce l’obiezione di coscienza mettendo a rischio le cliniche che si rifiutano di praticare l’uccisione dei malati.
DIRITTO DI MORIRE. Il disegno di legge è stato proposto il 23 febbraio scorso da sei parlamentari socialisti, come terzo di altri due tentativi precedenti di allargare le maglie di una norma che già nel 2002, quando fu approvata con diverse restrizioni poi abrogate, legalizzava la relativizzazione della vita. Se, infatti, la legge vigente non parla di un “diritto a morire”, ma di una richiesta a cui il medico può acconsentire o meno, la modifica normativa 1677/001 va in questo verso. Il ddl, infatti, costringe il medico contrario all’eutanasia a indirizzare entro quattro giorni il paziente «a un altro dottore favorevole ad assecondare la sua richiesta».
VIETATO OPPORSI. Anche cliniche ed ospedali che non vogliono fornire il servizio sono a rischio, visto che in un passaggio della modifica proposta si legge: «A nessun dottore può essere proibito di praticare l’eutanasia in virtù dell’accordo». Che cosa accadrebbe dunque a un ospedale che si rifiutasse di acconsentire? La norma non lo esplicita ma è evidente che si aprirebbero contenziosi che darebbero ragione al medico creando dei precedenti. Da ultimo, il ddl abolirebbe il limite di durata delle dichiarazioni anticipate di trattamento, finora valide non oltre i cinque anni da quando il malato le firma.
CASI E NUMERI. Tra i casi più controversi di eutanasia in Belgio c’è anche quello di due gemelli sordi di 45 anni che dopo aver scoperto di rischiare la cecità si sono fatti uccidere. Nel 2015 Nancy Verhelst ha chiesto e ottenuto l’eutanasia dopo essersi fatto operare per cambiare sesso. L’anno scorso nel paese si sono verificati almeno 2.021 casi di eutanasia. Solo cinque anni fa erano 1.133, quasi l’80 per cento in meno.
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