Alzi la mano chi ha vinto la guerra Ma insomma, chi ha vinto, alla fine, la guerra per il Kosovo? Quella che sembrerebbe una domanda idiota, non appare più tanto peregrina se la si raffronta con sondaggi d’opinione e commenti editoriali della più varia provenienza geografica. Tutto è cominciato martedì 15 giugno, quando sono stati diffusi i risultati di un’inchiesta commissionata alla Gallup dalla catena televisiva Cnn e dal quotidiano USA Today. Stando al responso del sondaggio, per il 53% degli americani quella del Kosovo non è stata una “vera vittoria”: solo il 40% di essi la ritiene tale. Passano tre giorni, e dall’altra parte dell’Atlantico e dell’Adriatico rimbalza una notizia speculare: secondo un’indagine commissionata dalla rivista indipendente serba Nin il 46% dei serbi ritiene che la Jugoslavia abbia vinto la guerra. Insomma, sconfitto sul campo, Milosevic parrebbe prendersi la rivincita sul terreno preferito: quello della propaganda. Ma concludere in questo senso vorrebbe dire considerare i serbi più fessi di quanto eventualmente siano.
I serbi: “ma chi ce l’ha fatto fare?”
No, la Jugoslavia non ha vinto la guerra, e i serbi lo sanno bene. Lo ammette il settimanale indipendente jugoslavo Vreme con humour tutto balcanico: “I bombardamenti contro la Serbia sono durati undici settimane. Alla fine Slobodan Milosevic, usando i resti della sua macchina di propaganda, ha dichiarato di aver vinto! Poichè di una vittoria del genere qualcuno deve pur essere colpevole, qui ci aspettiamo una torrida estate politica, un caldo autunno e, a giudicare da come stanno adesso le cose, un gelido inverno. E quest’ultima cosa non la dico in modo figurato: la rete serba di distribuzione dell’energia elettrica è distrutta. Nessuno è in grado di dirlo con precisione, ma è verosimile che un milione di persone siano rimaste senza lavoro, sia per le devastazioni dirette sia per il crollo dell’economia. Ci sono i morti, gli invalidi, le case e i ponti distrutti”. “La propaganda ufficiale serba non è mai sembrata tanto anacronistica come oggi. Il compito è impossibile: bisogna spiegare al popolo come mai il vincitore si ritira dal campo di battaglia e ci mettono piede gli sconfitti; gli albanesi tornano in Kosovo e quei pochi serbi rimasti scappano… La gente è andata a letto con una domanda amara e cinica sulle labbra: “Ma chi ce l’ha fatto fare di sconfiggere la Nato?””.
I russi: Cernomyrdin ha venduto noi e Slobo Se americani e jugoslavi non hanno vinto la guerra, allora forse l’avranno vinta i russi. Dopo tutto sono riusciti ad arrivare per primi a Pristina e a occuparne l’aeroporto. E se fosse la Russia la potenza destinata a trarre i maggior vantaggi dalla crisi? Manco per niente, tuona dalle colonne della Nezavisimaja Gazeta Aleksej Pushkov, inviperito con Cernomyrdin per la sua linea filo-americana: “La Russia di fatto ha contribuito a far ingoiare alla Jugoslavia proprio le condizioni Nato che essa stessa aveva definito inaccettabili. Le possibili conseguenze della “vittoria” di Cernomyrdin per il nostro paese sono molto serie. Innanzitutto in Occidente sono apparsi nuovi motivi per non prendere la Russia sul serio. Nei paesi del Patto Atlantico, uno degli argomenti principali addotti da chi si dichiarava contrario all’intervento contro la Jugoslavia era proprio la netta opposizione della Russia. E lo stesso Cernomyrdin aveva vivacemente protestato per questo atteggiamento sprezzante nei confronti della Russia. Ma poi è andato a Belgrado e ha svergognato tutti coloro che chiedono maggiore considerazione per Mosca, appoggiando Clinton che invece ha sempre ignorato le ragioni della nostra protesta. Ora, dopo un successo quasi completo – ottenuto con il nostro aiuto – gli Stati Uniti avranno ancora meno motivi per dare importanza all’opinione di Mosca”.
Gli inglesi: più che una vittoria, un disastro Se non hanno prevalso né i russi, né gli americani, forse della palma della vittoria vuole gloriarsi l’indomita Albione di Tony Blair? No, no, no. In un soprassalto di probità britannica, The Economist scolpisce in un editoriale l’amara verità: “La più grande ragione per mettere in questione la natura del trionfo degli alleati è il suo principale fallimento: questa guerra è stata fatta per impedire la pulizia etnica, ma il suo principale effetto è stato di intensificarla. La campagna di bombardamenti ha accelerato le uccisioni e lo svuotamento della regione dai suoi abitanti. In termini umanitari, la campagna del Kosovo è stata un disastro”.