Si è calato dall’alto nella gabbia, è balzato al centro, si è spogliato nudo e tra le urla dei visitatori ha cominciato ad attirare l’attenzione dei leoni. Franco Luis Ferrada Roman, 20 anni, sarebbe morto sbranato dalle fiere dello zoo della capitale del Cile, Santiago, se i custodi non fossero intervenuti uccidendo un leone e una leonessa.
IPOTESI SUICIDIO. Il ragazzo ha riportato ferite gravissime alla testa e ora si trova in ospedale. Secondo i media cileni, all’interno dei vestiti è stata trovata una lettera delirante, che fa pensare a un’ipotesi di suicidio. «Non so se era la lettera di un suicida», ha dichiarato alla Cnn il direttore dello zoo, Mauricio Fabry. «Di sicuro era molto cristiana, c’erano disegnati dei leoni. Lui era quei leoni nei disegni, alcune parti dicevano: “Io sono il leone”». Altre parti della lettera, secondo diversi resoconti, parlavano di Gesù e di come Dio l’avrebbe protetto.
«DIFESA DELLA VITA UMANA». I visitatori che hanno assistito alla scena sabato hanno parlato di un uomo instabile mentalmente, che continuava a gridare frasi sconnesse intorno a Gesù e all’Apocalisse mentre i leoni affondavano unghie e denti nella sua carne. È a questo punto che i custodi sono intervenuti, scatenando non poche polemiche per aver ucciso due dei tre leoni dello zoo. «A causa delle circostanze particolari e per rispettare il protocollo di sicurezza, che prevede sempre come prima cosa la salvaguardia della vita della persona, ci siamo trovati costretti» ad abbattere i felini, si legge in un comunicato. La direzione dello zoo ha aggiunto di essere «profondamente addolorata» per la morte degli animali, impossibile da evitare.
PROTESTA ANIMALISTA. Un gruppo che si batte per la difesa dei diritti degli animali, Prensanimalista, ha affermato però che la tragedia poteva essere evitata non uccidendo gli animali, anche se la direzione aveva già dichiarato di non essere in possesso di tranquillanti ad effetto immediato. Per questo gli animalisti hanno inscenato una manifestazione di protesta domenica davanti ai cancelli dello zoo.
«DOVEVANO LASCIARLO MORIRE». L’annuncio ha raccolto centinaia di adesioni, quasi tutti d’accordo: «Quell’uomo voleva morire. Non c’era nessuna ragione di uccidere i leoni» e «I leoni si stavano solo difendendo dall’aggressore umano. Dovevano lasciarlo morire». E ancora: «Per un malato idiota demente dobbiamo sacrificare due splendidi esemplari di leone? Siamo pazzi. Dovevamo lasciarglielo per cena». La protesta si è poi trasferita dal piano animale a quello religioso: «Protestiamo contro l’allevamento dei leoni in cattività, contro i malati in delirio messianico o contro la razza umana?». La domanda più interessante resta senza risposta.