“Sarà un Natale blindato per Roma. In allerta enti, ambasciate e uffici postali. Non sarà facile negli uffici aprire con serenità un pacco, potrebbe contenere una terribile sorpresa, un potenzialmente mortale. Il plico esplosivo nella sede di Equitalia ha lasciato il segno e ha fatto scattare l’allarme generale: il questore, il sindaco, la procura e gli investigatori hanno alzato al massimo il livello di guardia. Si parla già di obiettivi sensibili, di un rischio oggettivo per ambasciate, consolati e tutto quello che a Roma ruota intorno ai paesi nel mirino della Fai (Federazione anarchica informale), come Cile, Germania e Indonesia” (Repubblica).
“Secondo gli inquirenti un pacco bomba è ancora in giro e il questore di Roma Francesco Tagliente lancia un appello: «Ci vuole cautela nell’aprire ogni tipo di corrispondenza inviata da enti o persone non conosciuti o sospetti. Non bisogna esitare a chiamare la polizia o i carabinieri per consentire il tempestivo intervento e la verifica del contenuto». Il questore, dopo il ritrovamento del pacco bomba ieri in via Millevoi, ha sensibilizzato tutti gli uffici addetti allo smistamento. La polizia alza la vigilanza anche sulle banche, le sedi di istituzioni economiche italiane e straniere, gli uffici europei. Il dipartimento di pubblica sicurezza ha emesso una circolare spedita anche a società di credito, agenzie delle entrate, e ancora Equitalia” (Repubblica).
“Il sindaco Alemanno naturalmente il gesto terroristico, esprime solidarietà al direttore di Equitalia come i presidenti Zingaretti e Polverini, ma confessa anche grande preoccupazione: «È difficile fare un’analisi esatta. C’è qualcuno che vuole sfruttare in chiave terroristica i sacrifici che l’Italia deve fare per uscire dalla crisi. È un tentativo che va respinto perché rappresenterebbe un fatto assolutamente negativo. La chiave terroristica è di matrice nazionale, sono gruppi anarchici che si muovono su tutto il territorio. L’ipotesi che possa trattarsi di un gesto non isolato è un invito per tutti a non abbassare la guardia. Confido che l’attività investigativa assicuri i responsabili di questi gesti terroristici alla giustizia, così da permettere alla città di vivere le festività in un clima di serenità». Per Roma non è il primo Natale di paura. Anche l’anno scorso due episodi analoghi hanno fatto tremare la città. Il 23 dicembre un pacco esplose nell’ufficio protocollo dell’ambasciata svizzera, ferendo un dipendente. Lo stesso giorno un plico esplosivo arrivò all’ambasciata del Cile. Il 27 dicembre toccò all’ambasciata greca: una busta di colore giallo nascondeva un ordigno esplosivo” (Repubblica).