Satira o umorismo di cattivo gusto? Critica o provocazione? Viene da chiederselo andando sul blog di Beppe Grillo e guardando l’immagine che apre il sito: è rappresentato il Premier Monti intento ad aprire una bara in legno, a forma di auto, su cui compare la scritta “Articolo 18”.
Il montaggio lascia basiti, e pare destinato a suscitare polemiche, ancor più se si pensa al macabro filone in cui questa “iniziativa editoriale” s’inserisce: solo due giorni fa, infatti, aveva fatto il giro di tutti i giornali la foto dell’ex-ministro Oliviero Diliberto insieme alla donna della maglietta “Fornero al cimitero”.
Insomma, nonostante s’abbini male con questi primi giorni di primavera, il gusto per il lugubre pare essere diventato di moda. Il post di Grillo, infarcito di critiche alla modifica dell’articolo in questione, è corredato anche da un appellativo che mantiene il trend: “Rigor Montis”, con cui da tempo il leader del Movimento Cinquestelle indica il Premier.
Le reazioni di tanti politici non sono tardate a venire. Il più infuriato è Casini: «Monti in una bara rende l’idea della violenza morale e politica di alcuni: gli avversari sono nemici da abbattere. Vergogna!», ma anche il capogruppo al Senato del Pdl Gasparri non è da meno: «Grillo è un caso umano». A sinistra, tanto per cambiare, il fronte è diviso: «Invocare la morte di un avversario politico non è solo sgradevole, ma anche stupido» ha fatto sapere il leader di Sel Nichi Vendola. Mentre per Di Pietro le critiche non hanno senso: «Il paese va male non per la satira di Grillo, ma per gli interventi di Monti». Al di là dei giudizi dei politici, viene da chiedersi una cosa: perché tanto piacere per il macabro?