Génesis Carmona aveva 22 anni, era mora e bellissima. Tanto da aver ottenuto un titolo da reginetta solo lo scorso 30 luglio, quando è stata eletta Miss Turismo di Carabobo (stato del nord Venezuela, sul mar dei Caraibi). Oltre a sfilare sulle passarelle studiava marketing all’Universidad Tecnológica del Centro de Venezuela. È stato in compagnia dei suoi amici studenti che ha partecipato alla marcia di protesta contro il governo Maduro a Valencia, il capoluogo dello stato di Carabobo dove Génesis è nata e cresciuta. È morta l’altro giorno, intorno a mezzogiorno.
UNA CARRIERA DA MISS. Génesis si manteneva gli studi universitari lavorando come modella e, dopo l’elezione a Miss Turismo, nel 2013 aveva sfilato durante la settimana della moda della città di Valencia e durante l’evento “Venezuela in moda”. Aveva iniziato a bazzicare gli ambienti dei concorsi di bellezza da qualche anno, con buon successo, tanto da arrivare alle preselezioni per la finale di Miss Venuezuela nel 2010, quando aveva 18 anni. Il suo appoggio all’opposizione del governo Maduro era maturato almeno sin dalle ultime elezioni. Sulla sua pagina facebook, dedicata alle notizie sulla sua carriera di modella, lo scorso 16 marzo non aveva esitato a rendere noto che appoggiava la sezione di Carabobo del Comando Simon Bolivar, una delle forze che hanno sostenuto il candidato rivale di Maduro, Henrique Capriles. La modella si era spesa anche per trovare volontari per la sezione: «Se volete aiutare il progresso del nostro paese, inviatemi i vostri dati (nome, cellulare, mail) in privato». Secondo il quotidiano argentino La Nacion, anche come studentessa universitaria «aveva fama di essere molto brava».
LA DINAMICA DELL’OMICIDIO. Martedì 18 Génesis è scesa in strada a Valencia, insieme ad altri studenti e rappresentanti della società civile. La manifestazione era pacifica e si è svolta lungo la centra avenida Cedeño, diretta al palazzo di Giustizia della città. All’improvviso un gruppo di persone (filogovernativi, secondo le opposizioni venezuelane e i media internazionali) incappucciate e armate, a bordo di alcune moto, hanno affiancato il corteo e hanno iniziato a sparare sulla folla. Uno dei colpi ha raggiunto in testa proprio la regina di bellezza, che si è accasciata al suolo. Gli altri spari, e il fuggi fuggi che si è creato tra i manifestanti (altre otto persone sono rimaste ferite), hanno reso impossibile chiamare un’ambulanza.
Génesis è stata immediatamente soccorsa dagli amici che sono riusciti a portarla a bordo di una vespa alla Clinica Guerra Méndez, dov’è stata ricoverata e operata in condizioni critiche. Gli amici, nelle ore frenetiche di martedì, mattina hanno lanciato un disperato appello: «Ci informano che Génesis ha bisogno di donatori di sangue. Per favore contattaci subito al..». Ma non è servito: la ragazza è morta intorno a mezzogiorno di mercoledì 19. Il presidente della Clinica e il direttore del reparto medicina intensiva hanno spiegato che nella notte era stata operata nel tentativo di drenare un’edema cerebrale, ma che non si era riusciti ad estrarre la pallottola, che era entrata dalla zona occipitale.