Come previsto, l’ex premiere dame Carla Bruni è tornata a cantare, e non solo per intonare ninne nanne alla piccola Giulia, nonostante il suo stile acusticamente molto pacato. È il settimanale di gossip francese Gala a parlare di un album praticamente pronto: il momento mediatico è propizio per farlo arrivare nei negozi, forse con qualche canzone aggiunta all’ultimo momento. Ad esempio una d’amore per Nicolas Sarkozy, giusto per ribadire a tutte le malelingue degli ultimi giorni che il loro matrimonio non è in crisi anche se lui non è più presidente. E una contro i giornalisti brutti invidiosi e cattivi che in questi anni di permanenza all’Eliseo erano sempre lì pronti a sottolineare ogni nuova punturina di botox sulla sua facciona. Si chiamerà Le diseux e colpirà fino all’ultimo stagista. Madame Sarkò non è certo la prima che dedica una canzone alla stampa che si è permessa di fare qualche domanda di troppo.
La rapper preferita di Madonna, Mia, ha dedicato a una giornalista del New York Times qualche verso di insulto, perché questa aveva sbagliato a scrivere una frase della cantante sullo Sri Lanka, suo luogo di nascita. Lady Gaga ha scritto la sua superhit Paparazzi per parlare dell’amore/odio che la lega ai fotografi. Capaci di farti brillare e darti notorietà, e allo stesso tempo ossessivi nel modo di seguire le star, che così soffrono per la mancata privacy. Povere star, capiamole.
Lo stesso concetto è stato espresso da Jennifer Lopez, quando si faceva chiamare JLo e aveva una relazione con l’attore Ben Affleck. Nel video Jenny from the block, i due venivano filmati nel corso di una giornata qualunque, inseguiti dai paparazzi che, impietosi, immortalavano la Lopez in lacrime, ma in realtà si trattava solo di una ciglia nell’occhio. Una veterana degli attacchi ai giornalisti è Britney Spears, perennemente accompagnata dai fotografi. Che nel suo ultimo video I wanna go, rivelano la loro natura di mostri androidi che vogliono ucciderla e che lei combatte con un microfono. Come diceva Gaber, “Io, se fossi Dio, maledirei i giornalisti e specialmente… tutti”.