Ivan Quaroni definisce Arcangelo, nel catalogo della mostra Da terra mia – Opere su carta 1983-2012 che dal 27 febbraio sarà visibile presso la Galleria eventinove di Torino, un artista «radicale». Questo pittore campano, nato ad Avellino nel 1956, in effetti radicale lo è a tutti gli affetti poiché la chiave di volta del suo lavoro è il fortissimo senso di appartenenza alla sua terra, il legame indivisibile con la campagna campana che non abbandonerà mai il suo immaginario artistico. Il primo ciclo di opere del pittore diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma e residente da tanti anni a Milano s’intitola significativamente Terra mia, e al suo interno vi si rintracciano una serie di memorie personali che si fondono con atmosfere cupe e drammatiche.
La retrospettiva torinese, visibile fino al prossimo 30 marzo, racconta l’intero trentennio di attività dell’artista proprio a partire dalle sue origini creative, attraverso sessanta opere su carta inzuppate di ricordi della sua terra, il Sannio, da viaggi reali o immaginari, da simboli, grafemi. Si tratta di opere, come sottolinea Quaroni, colme «di tracce gestuali, di accenni figurativi, di colature di colore, di scritte e di macchie». Qui la passione per l’arte incontra una forte sete di conoscenza per dar vita a una sorta di diario artistico del tutto personale.