Tiziano fa sempre girar la testa. Se poi viene anche inserito in un progetto che racconta di corti e commissioni, discussioni filosofiche, stilistiche e riflessioni compositive, perdipiù in un contesto come il Palazzo Cosmo di Pieve di Cadore (città natale dell’illustrissimo artista), la riuscita e il godimento è assicurato. Si intitola Tiziano, Venezia e il papa Borgia la retrospettiva che la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore presenta al pubblico come il racconto inedito di un’opera conservata al Museum voor Schone Kunsten di Anversa, Il vescovo Jacopo Pesaro e papa Alessandro VI davanti a San Pietro.
Aperta fino al 6 ottobre 2013, la mostra fa ruotare dipinti, disegni, gemme e armature intorno a questo capolavoro, che così contestualizzato ci trasporta negli anni in cui Jacopo Pesaro commissiona a Tiziano l’opera per celebrare e ricordare la sua “vana” vittoria sui Turchi a capo delle galere pontificie, avvenuta nel 1502 con la conquista dell’isola di San Mauro, ed il pittore la esegue con quel tocco di tradizionale iconografia devozionale.