In piena Controriforma Scipione Pulzone (1540 ca. Gaeta – 1598 Roma), detto il Gaetano,sollecitato dal padre, abbraccia l’arte della pittura prima nella sua città natale e poi a Roma, dove, nel 1567 risulta iscritto presso l’Accademia di San Luca. La sua arte, definita da molti critici “senza tempo”, è perfettamente in linea col periodo storico in cui è nata ed influenzata dallo stile napoletano, veneto, e fiammingo. Introdotto nelle corti delle più influenti famiglie non solo dell’Urbe, dipinge ritratti e opere sacre e viene elogiato molto presto dal suo primo biografo, Raffaello Borghini, che nel 1584 scrive « È Scipione da Gaeta molto eccellente nel fare i ritratti di naturale, e talmente sono da lui condotti che paion vivi. Laonde gli è bisognato ritrarre tutti i Signori principali di Roma, e tutte le belle donne, che lunga cosa sarebbe a raccontare tutti i suoi ritratti; ma basti dire particolarmente, che egli ha ritratto Papa Gregorio XIII, il Cardinal Farnese, il Cardinal Granvela, il cardinale Ferdinando Medici e il Sig. Don Giovanni d’Austria […]. Et in somma nel far ritratti è tenuto Scipione da tutti meraviglioso».
Protagonista della mostra Scipione Pulzone. Da Gaeta a Roma alle Corti europee, aperta fino al 27 ottobre 2013 presso il Museo Diocesano di Gaeta, dell’artista possiamo ammirare il Ritratto del cardinale Alessandro Farnese in prestito da Palazzo Barberini, il Ritratto del cardinale Giacomo Savelli arrivato dalla Galleria Corsini, il Ritratto di Bianca Cappello dal Kunsthistorisches Museum di Vienna), la Madonna degli angeli con san Francesco e santa Chiara dalla chiesa dei Cappuccini di Milazzo, la Sacra Famiglia, la Madonna della rosa e la Beata Vergine dalla Galleria Borghese e il Salvator Mundi dalla cattedrale di San Pietro a Mantova.