Michel Onfray, intellettuale, laico, di sinistra, è celebre soprattutto per il suo Trattato di ateologia. Non vi è forse in Francia pensatore più lontano e ostile alla Chiesa cattolica. Tuttavia, negli ultimi anni, egli si è opposto con forza alla teoria del gender e all’utero in affitto (l’ultima volta, proprio qualche giorno fa, con un appello pubblicato su Le Monde). Qui di seguito proponiamo una sua risposta a un’intervista pubblicata il 4 giugno su Vita.
Crede quindi che la critica alla maternità surrogata sia una battaglia in cui laici, atei, donne e uomini di sinistra si possano fieramente e sinceramente impegnare, senza timore di venir tacciati di – cosa che capita spesso in Italia – essere “cripto-cattolici”?
Per opporsi ci sono molte ragioni e molto diverse tra loro. I cristiani lo fanno lo fanno in nome di altri valori rispetto ai miei: difendono la famiglia tradizionale e il matrimonio eterosessuale, la famiglia monogamica e la sessualità improntata sulla procreazione, il rifiuto della contraccezione e la proibizione dell’aborto. Io no. D’altronde, l’omosessualità, il matrimonio omosessuale, l’adozione da parte di omosessuali (che io difendo) vengono spesso condannati con il pretesto che sarebbero contro natura. Non posso sottoscrivere questa posizione, ovviamente. Ma poi, ci sono cristiani che dicono il giusto e lottano per il rifiuto della mercificazione del corpo. Che cosa dovrei dire di loro? Che sbagliano? Che mentono? No, questo manicheismo produce molti danni al pensiero: gli amici dei nostri amici non sono sempre nostri amici e i nemici dei nostri nemici non sono per forza nostri amici. Questa logica binaria obbliga molti a difendere un errore con il pretesto che la verità è difesa da quelli che consideriamo nostri nemici! Quando da destra si criticavano i gulag sovietici, l’uomo di sinistra che mi sento di essere diceva: ha ragione! Quando i cattolici dicono che un bambino non può essere comprato o venduto e che non si può iniziare un percorso esistenziale sereno in questa configurazione, allora l’ateo che mi sento di essere dice che i cattolici hanno ragione. Dire che sono nel torto solo perché sono cattolici sarebbe un crimine ideologico. La verità, la giustizia sono talvolta di destra, talvolta di sinistra, talvolta cristiane e talvolta atee. Questo non impedisce di essere, come lo sono io, ateo e di sinistra, poiché è la grandezza della sinistra e l’onore dell’ateismo evitare – nella prima – l’intolleranza e – nel secondo – il settarismo. Intolleranza e settarismo: ecco due vizi contro i quali alcuni lottano quando se li trovano davanti, ben disposti nel campo nemico, ma che troppi finiscono per amare, quando se li ritrovano dentro casa propria.