Che i segreti dei dipinti non si fermino alla loro superficie è cosa nota. Tratteggi, segni preparatori, ripensamenti e ripitture sono abbastanza frequenti nella storia dell’arte e spesso sono un ottimo punto di partenza per ricostruire la nascita dell’opera. Risale alla fine del novembre 2012 un’importante scoperta avvenuta dopo aver rimosso dalla chiesa di San Michele Visdomini una pala d’altare di Pontormo (Pontorme, 24 maggio 1494 – Firenze, 2 gennaio 1557) che rappresenta la Sacra Conversazione con la Madonna e il Bambino, San Giovanni Evangelista, San Francesco e San Giacomo. Durante la rimozione dell’opera è stato scoperto nella parte alta della pala il disegno di una figura maschile a carboncino che indossa una lunga tunica stretta da una cintura in vita e inclinata su un tavolo da lavoro. Che il tratto sia di Pontormo lo assicura la definizione rapida e senza esitazione della figura, vista da dietro e definita in un modo simile a molti altri disegni preparatori dell’artista per la pala d’altare dipinta nel 1518.
Si tratta di un disegno dal vivo, che rappresenta un apprendista probabilmente a lavoro nello studio del maestro. Una scoperta che va esplorata fino in fondo, di cui ci daranno maggiori informazioni gli studiosi al lavoro al catalogo. La pala d’altare è stata commissionata da Francesco di Giovanni Pucci per la chiesa di San Michele Visdomini dove è rimasta fino ad oggi ed è stata elogiata dai critici moderni per il modo innovativo con cui l’artista si è accostato alla sua realizzazione, servendosi di numerosi disegni preparatori conservati in Italia e all’Estero. È un pensiero molto comune tra gli studiosi accostare la pala alla linea praticata dal circolo in cui Pontormo si è formato – scovando echi di Leonardo, Michelangelo, Fra Bartolomeo e Andrea del Sarto – anche se la disposizione mossa delle figure e il loro isolamento psicologico suggerisce che il momento di rottura era già molto vicino e che l’opera in questione segna il punto di arrivo del primo periodo di attività dell’artista toscano.