Da oggi fino al prossimo 23 luglio la Triennale di Milano accoglie gli scatti di Sonja Quarone che racconta a Tempi la sua esperienza in India. Dal titolo Sonjia Quarone. Cuore d’Oriente, la rassegna milanese é articolata in tre sezioni -Architetture & Landscape, Design (e) Motion, People – e attraverso 50 scatti offre un approfondito quadro del paese visto con gli occhi dell’artista.
L’India è un paese dalle forti tradizioni, definito da rigide strutture gerarchiche che percepiamo come impenetrabili e distanti rispetto al nostro modus vivendi, ma che allo stesso tempo ci incuriosiscono. Come è stata la tua esperienza di vita e di lavoro in questo paese?
Sono stata colpita e affascinata dai suoi contrasti, da una società in cui coesistono tecnologia e antiche tradizioni, grande ricchezza e estrema miseria, grande dignità e una forte serenità. Ho avuto modo di osservare una società in progressiva e lenta evoluzione. Camminando per le strade e abbandonando gli schemi convenzionali, mi sono lasciata accompagnare dai colori delle stoffe e delle architetture, dal profumo inebriante delle spezie ma soprattutto dall’intenso e profondo sguardo di uomini e donne, dalla loro umanità, persone che con fierezza vivono la propria vita e la propria casta.
Per quanto tempo hai osservato persone e luoghi e cosa ti ha più incuriosito e stupito?
Sono andata in India diverse volte sia al nord che al sud e ho trovato numerosi spunti per ritrarre squarci di società, architetture e situazioni, sempre accompagnata dalla spiritualità delle persone che supera ogni disagio.
Quali sono gli scatti che maggiormente rivelano le specificità dell’India che si contrappongono al sistema del “primo mondo” nato dalla rivoluzione industriale e presente nell’occidente?
In mostra numerosi scatti evidenziano queste specificità come in Foto Ricordo 01 dove una giovane donna trasporta del materiale sulla testa; due buoi dalle corna dipinte di rosso trainano un carro a due ruote per le vie della città; in Foto Ricordo 22 ho ritratto una grande industria di tintoria formata da molteplici baracche in contrasto con lo sfondo dei grattacieli; anche la bicicletta che trasporta le numerose latte contenenti il pranzo evidenzia una particolarità indiana.