Pubblichiamo la rubrica di Pippo Corigliano contenuta nel numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)
«Quid timidi estis?», dice Gesù agli Apostoli mentre infuria la tempesta. In italiano la frase è resa: «Perché avete paura?» (Mt 8,25). A me piace riflettere sulla parola latina originaria, “timidi”, identica in italiano. Sembra che i cristiani europei siano timidi davanti alle enormità della cultura dominante.
Il voto in Irlanda a favore del matrimonio gay è sembrato l’ennesimo pugno che lascia imbambolato il cattolico occidentale. Gesù dice: «Io sono la verità», e oggi non si sopporta l’idea che esista la verità, proprio come Pilato. Invece Dio ci ha mostrato la verità, che è l’unica che non produce gli orrori delle ideologie: dalla ghigliottina ai campi di concentramento agli aborti facili. Quelle sono le verità da temere e sono le stesse verità che animano oggi la cultura laicista.
I cattolici non devono avere timore di affermare che l’incarnazione di Cristo non è stata inutile, e che Dio ha voluto rivelarsi in Gesù in modo definitivo. L’evangelizzazione dei popoli non è stata un sopruso ma una liberazione che ha valorizzato le culture delle nazioni. Il Dio dei cristiani è un dio che è già presente in tutte le religioni in qualche modo, come hanno sostenuto i Padri della Chiesa fino all’ultimo concilio (Nostra aetate).
Il cristiano non può brandire come una spada la sua verità perché non la possiede, non l’ha creata lui e deve nutrirsene umilmente. Il cristiano ha il diritto-dovere di evangelizzare il mondo, senza paura. Non siamo timidi, siamo in missione per conto di Dio.
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