Indimenticabile per le sue nature morte di barattoli e bottiglie delineate da colori sabbiosi e pennellate dense e moderate, amabile per quei rilassanti paesaggi con case e strade tracciate di bianco che accompagnano l’occhio verso l’orizzonte inghiottito da folti alberi verdi. È Giorgio Morandi, pittore bolognese riservato e schivo, il protagonista di una ricca mostra monografica a lui intitolata che vedrà la luce dal prossimo 10 marzo al Museo d’Arte di Lugano. Un percorso-biografia che ci racconta l’iter artistico di questo straordinario interprete dell’arte moderna che si è dilettato, o meglio cimentato, con colori ad olio, acquerelli, disegni e incisioni.
Potranno essere ammirate finalmente insieme una serie di opere provenienti da collezioni pubbliche e private – tra cui spicca il famoso “Autoritratto” del 1924 – alcune di esse appartenute ad amici, collezionisti e critici del maestro, come Roberto Longhi, Luigi Magnani, Carlo Ludovico Ragghianti, Giovanni Spadolini e Lamberto Vitali. Chiuderanno in bellezza alcune opere realizzate per l’occasione dall’artista statunitense Lawrence Carroll che piu volte ha dichiarato di avere scelto Giorgio Morandi quale maestro spirituale per la sua arte. Fino al 1 luglio 2012.