VOTA MERKEL. Si tratta di allontanare Berlusconi, che evidentemente crea sfiducia ovunque, e di lavorare, in Europa, per un salto di qualità federale.
Barbara Spinelli, la Repubblica
KAMIKAZE. La crisi greca, a un passo dal lieto fine, torna a trasformarsi in tragedia. George Papandreou ha convocato un referendum popolare (data prevista tra dicembre e gennaio) per approvare l’accordo che ha sbloccato gli aiuti Ue, Bce e Fmi ad Atene.
Ettore Livini, la Repubblica
RISKIATOUTTOS. Riskiatouttos Lui (Papandreou, ndr) è convinto che di fronte a una scelta tra sacrifici nell’euro da una parte e crac con dracma dall’altra, alla fine vincerà il sì.
Le voci dei collaboratori di Papandreou, la Repubblica
(UN PO’ COME ME). È evidente che i mercati (i quali non hanno obblighi istituzionali e la responsabilità della Bce e dell’Ue) dichiarano apertamente di non credere alle promesse del premier.
Ezio Mauro, la Repubblica
L’ERBA VOGLIO. Bersani vorrebbe un «passaggio di fase con personalità credibili su scala internazionale».
Alessandro Trocino, Corriere della Sera
ESSERE O NON ESSERE? Chi vincerà, i ricostruttori o i rottamatori?
Monica Guerzoni, Corriere della Sera
IO INVECE SONO SEMPRE ONLINE. «In una giornata come questa, a sinistra c’è chi si preoccupa delle primarie e a destra chi annuncia trionfante un milione di tessere. È sbalorditivo e drammatico allo stesso tempo, molti di noi sembrano sulla luna», ha scritto su Facebook il leader dell’Udc.
La Repubblica
UN SASSO BELLO. Il bello di Roma era proprio questo, non c’erano capi o partiti cui rendere conto.
Camillo Pisa sulla manifestazione degli indignati a Roma, il Fatto quotidiano
SPREAD. Nessun italiano in lista: tra i 23 candidati al pallone d’oro non c’è Di Natale.
La Repubblica
FALLO DA TERGO. Un pizzicotto sul fondoschiena per fare festa dopo il gol. Un’esultanza che la federcalcio iraniana ha giudicato “immorale” e per questo due giocatori del Persepolis Teheran sono stati sospesi a tempo indeterminato e penalizzati con una maximulta.
La Repubblica
IL FASCIO QUOTIDIANO. Una classe politica di incapaci, di inefficienti, di parassiti, di schifosamente privilegiati, quando non di truffatori, di ladri e di delinquenti, che ci logorano i nervi comparendo ogni giorno (…) per dimostrarsi, al momento del dunque, per quel che sono: delle nullità. Con costoro il massimo che possiamo permetterci, in democrazia, è un cazzotto. Ma è anche il minimo.
Massimo Fini, “Elogio del cazzotto”, il Fatto quotidiano