Oggi è apparso su AsiaNews un lungo e interessante articolo di Samir Khalil Samir, gesuita arabo, docente di storia araba e islamologia all’università di Beirut. Analizzando il rapporto tra sunniti e sciiti, Arabia Saudita e Iran, islam e fondamentalismo, Corano e ragione, ha sottolineato il ruolo fondamentale che possono avere i cristiani d’Oriente per aiutare i musulmani a far uscire l’islam «dalla crisi più profonda degli ultimi due secoli».
«Se in Arabia vi fosse una visione liberale simile alla Tunisia per esempio, oggi avremmo una situazione islamica molto diversa, più aperta, più tollerante. Ed è questo che la maggioranza dei musulmani desidera raggiungere, senza purtroppo sapere come fare, o senza osare fare ciò che sanno essere inevitabile. Non si tratta d’imitare l’Occidente in tutto ciò che fa – sarebbe catastrofico! –; ma si tratta di discernere nella modernità ciò che è positivo e costruttivo, per applicarlo. In questo, penso che i cristiani d’Oriente abbiano una missione di discernimento, per aiutare i loro fratelli musulmani ad integrare il positivo della modernità, rigettando ciò che è negativo».
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