Secondo le previsioni del tempo ieri doveva essere una giornata di sole ad Harbin ed effettivamente è stato così, solo che nessuno è riuscito a vederlo a causa dello smog. La città che si trova nel nordest della Cina ha fatto registrare ieri livelli record di inquinamento: le PM 2,5 presenti nell’aria, infatti, hanno raggiunto quota 500 e anche 1.000 in alcuni quartieri.
«OLTRE L’INDICE». Secondo l’Agenzia per la protezione dell’ambiente, i danni per la salute iniziano a quota 300, mentre se si arriva a 500 si è già «oltre l’indice». Secondo il World Health Organisation, la percentuale di PM 2,5 è 40 volte superiore al livello di pericolosità. Per questo, il governo locale cinese ha chiuso le scuole, l’aeroporto, le autostrade e cancellato molte tratte percorse dai mezzi pubblici.
SI PASSA COL ROSSO. Non solo. Dal momento che la visibilità si è ridotta fino a 10 metri, i vigili hanno assicurato che gli automobilisti che passeranno col rosso perché impossibilitati a vedere il semaforo «non saranno multati». La gente ha preferito restare in casa, senza uscire, chi lo ha fatto si è munito di mascherina ma sono in tanti quelli che non hanno osato: «Dalla finestra del mio appartamento non vedevo niente – dichiara a Scmp Wu Kai, 33 anni – Credevo fosse neve, poi ho capito che era smog. Come si fa a uscire così? Non si vede niente per strada».
INQUINAMENTO RECORD. In Cina ogni anno secondo l’Istituto americano per gli effetti sulla salute almeno 1,2 milioni di persone muoiono prematuramente a causa dell’inquinamento atmosferico. La maggior parte delle oltre 100 mila proteste che si verificano nel paese ogni anno sono dovute a problemi ambientali. L’inquinamento atmosferico, che si verifica tutti gli inverni in Cina, specie nelle città del nord a causa di una posizione sfavorevole, è dovuto alla mancanza di politiche ambientali che vietino alle industrie di inquinare.
POLITICA ECONOMICA. Il governo comunista ha promesso di ridurre i livelli di smog nei prossimi anni, ma non sarà facile visto che si è posto come obiettivo del prossimo quinquennio di raddoppiare la produzione industriale. Inoltre Pechino fonda la sua politica economica per il 70 per cento sulla combustione di carbone fossile.